venerdì 29 settembre 2017

La Torre Bianca

"Da una botola a pavimento si intravedono tracce di una più antica costruzione, in materiale diverso dal resto della torre. L’aspetto attuale della costruzione è quello assunto in funzione all’utilizzo militare agli inizi dell’800, durante l’occupazione inglese." 

Come raccontarvi quei momenti in cui ad undici anni, con in mano una candela e un amico al mio fianco, aprimmo quella botola per scendere nei sotterranei di questa vecchia Torre?

Credits: torrefaro.it


Quello che vedemmo là sotto non lo scorderemo mai, compresa la fuga a gambe levate verso la spiaggia!

E in questa fuga devo raccontarvi una cosa. Per entrare nella Torre passammo attraverso alcune inferriate che trovammo divelte e arrugginite. Così che per uscire il passaggio era obbligato e sempre lo stesso. Il mio amico Lillo uscì per primo in tutta fretta e con qualche difficoltà. Io per secondo. Ma la maglietta mi rimase impigliata nelle inferriate. Tanto che quella cosa ebbe tutto il tempo di salire al pian terreno. Ero quasi fuori, ma nell'uscire la gamba mi tagliai dietro al ginocchio. Ero spaventato a morte. Poi guardai le scale che portavano dentro la Torre. E lo vidi.

Era un simpatico topo di campagna.
Ed era l'assistente della Cosa.


(Nel mio prossimo romanzo vi racconterò tutto!)


lunedì 25 settembre 2017

Impara l'arte e mettila da parte

Big Clay 4 di Urs Fischer è arrivata in piazza della Signoria a Firenze:

Credits: Corriere Fiorentino

Credits: Ansa
Credits: Corriere Fiorentino


Grandissima opera d'autore (nel senso di grande, imponente), sicuramente partorita dopo mesi e mesi di difficili tentativi, quando ecco finalmente l'illuminazione, probabilmente nata su quel bianco vaso di ceramica, laboratorio fai da te e fucina di cotanti sforzi, magari facendo le parole crociate e certamente frutto dei postumi di una ricca abbuffata.

Complimenti all'autore, siamo certi che il mondo avesse "bisogno" di una tale opera di genio!


domenica 24 settembre 2017

Campionati mondiali di busta al chiuso

Battuto il campione del mondo Andrej Al Carfur dallo sfidante Alberto Oliva nella disciplina spesa con salto alla cassa per la categoria 60 euro. L'italiano si è piazzato col miglior tempo di sempre entrando e uscendo in soli 12 minuti e 4 secondi. Ai microfoni il neocampione del mondo ci ha detto di aver memorizzato la lista della spesa così bene che poteva recitarla al contrario e in ebraico antico. Ha anche ricordato di essersi allenato su tutte le possibili varianti di posizionamento del prodotto, per colore, forma e peso. In questo stadio del fresco infatti, sapeva che le zucchine avrebbero potuto essere sia a destra che a sinistra così come i broccoli, a volte ci sono, a volte non ci sono. La vera difficoltà ha aggiunto, è rimpiazzare la verdura con un valido sostituto e non perdere tempo dietro a verdure potenzialmente inesistenti come la melanzana tonda. Per non parlare poi di quando si hanno le zucchine vicine ai cetrioli, in questi casi solo l'esperienza ti può salvare. Al Carfur, che ha studiato questa disciplina per mesi e fatto la spesa per anni e in tutte le stagioni, ha ammesso di non aver mai visto niente del genere. "Oliva oggi avrebbe potuto fare la spesa all'indietro, senza carrello e persino a occhi chiusi. Non era un'atleta, era una macchina imbustatrice."


martedì 5 settembre 2017

Soluzioni poligonali

Dio ha inventato la ruota, ed era cosa buona, tonda e giusta. Ma le società di consulenza cercano di emularla prima col quadrato, poi col pentagono, poi con l'esagono e così via.

Internamente all'azienda: "Forza ragazzi ci siamo quasi, ancora un lato e rotolerà perfettamente!"

Al cliente: "La nostra soluzione è all'avanguardia, mai nessuno ha tentato una strada simile. Siamo pionieri in questo campo già da molti anni. A ogni tranche erogata vi aggiungeremo un lato, in questo modo faremo sinergia e vi permetteremo di diventare leader del mercato."



Allo Steering Committee: "Questo è il nostro piano quinquiennale, partiremo con una soluzione standard pentagonale e finiremo con un miriagono tra cinque anni. I nostri esperti di spigoli vi forniranno la giusta assistenza per dirigere ogni sforzo nella direzione del vostro piano industriale e i profit turnover vi faranno fare cassa sia sui poligoni dispari che su quelli pari."

Alché, il povero cliente: "Ok ma perché non fare una ruota?"

"Ah. Beh ma la ruota la fanno tutti, ormai è un prodotto obsoleto. E poi non sai mai dove comincia e dove finisce. Come fermi la ruota? Se il terreno è in discesa poi va da sola, è un vero casino. Ed è per questo che noi stiamo puntando tutto sugli esagoni a due livelli e i rombi multistrato. Siamo primi al mondo nella consegna di soluzioni poligonali!"

domenica 27 agosto 2017

Il mio amico Banjo

Corsetta mattutina, ancora poca gente in giro. I pappagalli della mia zona fanno provviste come al solito. O forse hanno preso sul serio quello che si dice in giro sull'Inverno. Forse sta arrivando davvero. Raggiungo via Boccea. La ASL aperta, il fruttarolo pure. Prendo la prima a destra e comincia lo stuolo di appartamenti con serrande abbassate. Un paio di ragazzi africani spazza rassegnato gli aghi di pino per qualche obolo che darà poi ai suoi schiavisti. Magari tra qualche ora passerà la nettezza urbana con la sua pulizia annuale delle strade. Puliranno il già pulito dal ragazzo sudanese, tanto ormai non si fanno più le cose per farle ma per dimostrare a qualcuno che non c'è motivo di licenziarlo. Proseguo lungo la discesa superando due eleganti vecchiette che parlano di alimenti surgelati uscendo dal portone di casa. Probabilmente stanno andando a messa. Una ha il marito l'altra no. Una il bastone l'altra le fa da appoggio. Subito dopo raggiungo un vecchietto che sta armeggiando il motore della sua auto. E' sua perché è una vecchia Punto, pulita, senza graffi, col paraurti di plastica intonso e la targa vecchia. Sarà andato a lavarla perché era la sua routine quando non era in pensione e l'acqua gli avrà creato problemi al carburatore. Probabilmente non riuscirà a ripararla e dovrà andare a prendere i pasticcini della Domenica a piedi. Almeno avrà qualcosa da raccontare alla moglie e al meccanico. Raggiungo la farmacia dove un'amabile vecchina con cappellino ribaltabile toglie il guinzaglio al suo chihuahua "Aspetta che ti slaccio così fai tutti i tuoi bisogni.."



Cambio marciapiede per cercare un pò d'ombra e mi trovo davanti moglie e marito ottantenni. Lui in canotta (rigorosamente bianca), lei lo sorregge aiutandosi con un bastone. Anche loro stanno andando a messa e probabilmente si sederanno accanto alle signore dei surgelati, misurando chi dei quattro stia messo peggio e raccontandosi gli ultimi acciacchi prima che il prete cominci l'omelia. Saluto con un buongiorno e ricambiano entrambi, lei con un buongiorno pieno e sicuro. Dietro di loro una coppia sui 45 con cocker al seguito. Lui sguardo basso, serio. Non guarda il cane, non guarda il marciapiede, forse non guarda nulla. Lei dietro. Saluto anche loro, ma non ricevo risposta. Poi un altro chilometro senza incontrare nessuno, rallento prendo fiato e spingo su per la salita. Faccio ancora un paio chilometri e mi fermo per il defaticamento. In lontananza sento il suono di un banjo. Anche i pappagalli lo sentono e non sembrano più in fermento. Il banjo puoi anche non saperlo suonare, ma tutti ti ascolteranno lo stesso. Guardo attraverso la radura in direzione del suono e intravedo un ragazzo in balcone che suona tranquillo il suo banjo. Anche questa fottuta calda estate sembra fermarsi per ascoltarlo. Poi il ragazzino comincia a cantare. Ma non è una canzone che ha sentito, né una che ha scritto. E' soltanto la gioia di avere qualcosa da fare. Si fossero conosciuti a inizio estate lui e il suo banjo, l'estate non sarebbe stata così calda, senza scuola né amici né mare. Da quel balcone avrebbe visto navi, turisti e tutti avrebbero chiesto di lui.

Le note del banjo suonavano nell'aria e il tutto era malinconico meno, ne sono certo, che per il ragazzino. Per lui la solitudine è soltanto un ricordo. Quel banjo adesso è la sua libertà.






domenica 30 luglio 2017

Il Faretto

"Vedrai con questi faretti andrà benissimo."
"Sì ma quello che volevo sapere è la potenza delle lampadine."
"Queste sono le più potenti in commercio per questo genere di faretti, vedrai che luce ti faranno in bagno! Dovrai avvisare la torre di controllo quando vai a pisciare."
"Va bene dai, ne prendo due."
Il mio ferramenta di fiducia poggia i due faretti da esposizione sotto il bancone e ne prende altri due da incartare, sempre sotto il bancone.
Torno a casa, scarto il pacchetto, monto i faretti tutto felice e accendo la luce manco fosse l'albero di natale.

Il Nulla. Buio pesto.
I faretti sono bellissimi, ma non hanno le lampadine.


domenica 23 luglio 2017

FERRAMENTA story

Garbatella, entro in un ferramenta per dei semplici bulloni da tenda. Cinque porte d'ingresso, passo dall'unica aperta. Mi guardano in modo strano. Io faccio buongiorno, avrei bisogno di tiranti da 12 con testa esagonale per favore.

"Cosa?"
"Dei tiranti per fissare la molla della tenda da balcone."
"Ah no..."
"Dei bulloni insomma, quelli con stop da 12."
"No non abbiamo bulloni qua"
"Ah." Forse ho sbagliato fruttivendolo penso. "Va bene la ringrazio, buongiorno." Ma non ricevo risposta, solo rassegnazione.

Entro in un ferramenta di Boccea. Questa volta mi porto la foto della vite a croce che voglio sostituire col bullone.
"Ecco guardi, me ne servirebbe una della stessa lunghezza ma più larga e con testa esagonale"
"Un bullone?"
"Esatto!" Sembrava uno sketch di Trivial Pursuit.
"Non ne abbiamo mi dispiace" E tira fuori dal cassetto una vite a croce identica a quella della foto.
"Abbiamo solo questa."
"Ma è la stessa che ho io..."
"Eh allora niente."

Torrevecchia, dietro casa. Ripeto la manfrina e questa volta mi porto il cadavere della vite a croce avvolta in un panno. Le tolgo lentamente le bende col commesso del ferramenta che guarda curioso da vicino. Lo sento quasi pensare mio dio che ci sarà là dentro, un lingottino?
"Ecco qua!"
"Oh ma certo..." Fa il commesso un pò deluso. "Dimensione 12 le va bene?"


Morale della storia: ferramenta e buoi dei paesi tuoi



domenica 9 luglio 2017

La nebbia dell'informatico

Giunto finalmente il weekend, il Ragionier Oliva poté rilassarsi al sole di una bellissima e poco frequentata località balneare laziale.
Arrivato in spiaggia con berretto fotorepellente, olio di foca protezione 100, ombrellone a due piazze e mezzo e frigorifero ambulante alimentato a carbone, la spiaggia venne misteriosamente inglobata nella famigerata nebbia dell'informatico. Evento rarissimo che di solito si verifica là dove c'è un informatico, uno stagno e una temperatura prossima allo zero, la nebbia in questione ebbe luogo alle ore 13 in punto con 39 gradi all'ombra e in piena stagione estiva.
Alché, scambiato per un venditore di grattachecca e ricevuti improperi dai bagnanti per la mancanza di cocco nel suo frigorifero, il Ragionier Oliva s'improvvisò spalmatore di olio di foca per la modica cifra di 1 euro a spalmata.




sabato 8 luglio 2017

Mille di queste ramazze

"All'uomo che ha voglia di fare, Dio concede mille di queste vite." Disse il Potente Zufar, Re del Khan. Poi mi passò la scopa.
"Ma sire!" Lo redarguii. "Io non sono degno di vestire questi abiti da schiavo, né mi si addice questo scopettone color cacca di lama." E gli tornai la ramazza. "Che vita ha in serbo Dio per chi si rifiuta di fare?"
Il Venerabile sorrise mostrando tutte le sue rughe e già sapevo che la sua risposta sarebbe stata peggio di mille terrazze da pulire.
"Sempre mille vite caro Majjhi, ma nessuna di queste sarà ricordata."


lunedì 3 luglio 2017

Omaggio a un genio del cinema

Ore 6.35

Il Ragionier Oliva approfittava della fresca temperatura di 27 gradi all'ombra di un condizionatore per uscire in strada e fare la sua mezza maratona mattutina.

Dopo 1500 metri e due ambulanze passate a sfregio con tanto di pernacchia, il ragioniere si accasciava all'ombra dell'unico fico d'india presente a Roma. Poggiandovisi di spalle.
Quando financo un simpatico cagnolino gli venne in soccorso scodinzolando felice e scegliendolo come nuovo paletto per marcare il territorio, il ragioniere mosso da un ultimo impeto d'amor proprio, ripiegò mestamente verso casa.

COLAZIONE del CAMPIONE 
Per smaltire le 52 calorie e mezzo perse, il ragioniere dissurgelò il frittatone di cipolle della sera prima, accompagnandolo con salsa di peperoni ripieni e una familiare di Coca Zero.

Caffé, barba, bidet, e via di cartellino.