domenica 30 gennaio 2011

Alla mia Evey

Vedete Madamoiselle, noi siamo i Vessilli d'una Volontà che da sempre abbiam dimenticato esser Vera, e la Vacuità percepita da una mente Vincente è sempre cosa Vana se paragonata alla Voracità del Vuoto che sostenta il tutto.

Sosterrà questa Vita e questa calda Vendetta, perché io appartengo alla Verità che non verrà mai più detta, io sono il Verbo che si tramuta in Vittoria e sono il Vaso che chiamate Pandora. Non c'è Vista per Vedere il mio Viso, né Volere che mi strappi un sorriso.

Nel darle Voce mi conceda dolcezza, d'alzare il Volume.
Io sono V, o se Volete...la Vendetta d'un Nume.



lunedì 3 gennaio 2011

Il Sacro

E' vicino, ma non so cosa sia.
Mi conosce, e non so dove sia.
Non ha nome, né bisogno d'un volto,
né di un'ombra che ne porti sconforto.

Non è luce e nel buio conduce,
è un passaggio senza ritorno,
come La Notte ancor prima del Giorno.

E' qualcosa di muto e tremendo che m'alita 'l cuore,
così letale e incombente che l'aria stessa trasuda di Fine.
Su questa Scena scende la Luna e mi porta al Confine
e ai miei occhi Lei mostra dell'orror le Colline.

Non posso far altro che sfidarlo alla Morte,
con in pugno la Vita e d'un Mondo la sorte.
Sono un Uomo, sono un Essere Umano,



sabato 27 novembre 2010

The Unmanifest

...and what you see Sir, is the end of all known things and the beginning of the unknowable ones. 

You have No Name, you are Uncatchable, as the manifest is supported by Unmanifest, you posed your Seal everywhere. What is revealed for One, will be hidden by many.



mercoledì 27 ottobre 2010

Desmatron

La Sensazione gli chiese chiaramente dove volesse andare.
"Dimensione Otto."
Allora la Sensazione gli chiese se avesse mai affrontato almeno una Manifestazione di livello 4.
"Non sono mai andato oltre la Trinità."
La Sensazione pervase lo spazio di Vuoto. Poi i sensi dell'essere percepirono il Verbo della Sensazione e questa chiese come ritenesse possibile varcare una Dimensione Otto senza l'esperienza necessaria.
"Io Sono la Conoscenza senza Esperienza. Io Sono la Libertà che è in ogni Creazione, di qualsivoglia livello."
Allora la Sensazione comprese che la Trinità si stava espandendo. "Tu sei colui di cui parlano nel Nucleo delle Leggi."
L'essere non fece alcun segno, poi inebriò la Sensazione della stessa Vita che era in lui, quanto bastava per farle comprendere cosa nutrisse la sua Essenza.
La Sensazione rimase come ipnotizzata, senza forza. Poi riprese lo Spazio e creò il Tempo. Si avvicinò all'essere e gli soffiò la Luce. "Tu sarai ciò che già eri."


"No, Io Sono."



mercoledì 7 luglio 2010

Nessuna entità

"Questa è la verità." Disse senza girarsi. "Ogni giorno, ogni fottuto giorno lo passate senza fermarvi un cazzo di secondo. E questo è il risultato. Morte, guerra e sofferenza, in mezzo a gente che si sollazza e che ride, in mezzo a gente che non sa nemmeno cosa cazzo sta facendo. 

E' una giungla d'estremismi, perché gli estremismi sono facili da raggiungere e quando avrete bruciato ogni singola speranza di questa fottutissima giungla vi rimarranno solo le liane per impiccarvi perché ora, ora non siete diversi dalle macchine che guidate, non siete diversi dai pianeti che vi ruotano attorno e non siete diversi da quelle cazzo di montagne verso le quali stiamo andando." E indicò le alture sopra Sulmona, oltre la valle del Fucino. "Non avete ottenuto niente lo sai questo vero?"
"Si, certo che lo so." E rallentai perché sapevo cosa stesse per dire.
"Fermati qua, devo pisciare."
Spensi la radio e lo guardai mentre dandomi le spalle faceva finta di orinare su un bidone dei rifiuti. Rimasi per alcuni secondi fermo a vedere cosa volesse dimostrare.
"Cosa credi, che solo perché sono uno spirito non posso pisciare?"
"No no fai pure."
"Adesso andremo lassù e ti farò capire cosa significa Essere e cosa significa Non Essere."
"Si certo." Avevo preso l'abitudine ad assecondarlo quando tornava a parlare delle sue stronzate.
"Tu non prendi la cosa sul serio." Fece tornando in macchina. "Tu non credi a quello che ti dico."
"No, credo solo che sottovaluti alcuni aspetti."
"Perché, hai forse un piano che non riesco a vedere nella tua mente?"
"No, è che sottovaluti il fatto che il piano è già in atto e nessuno può vederlo, nessuna entità."
E si mise a ridere come un matto. Chiuse la portiera e continuò a ridere. "Il piano è già in atto?"
Riaccesi la radio. "Già, lo è da sempre."


domenica 9 maggio 2010

Il Giustiziere Hoofeny

Maggio, mese che mi ricorda la città di Parma e il suo formaggio, o meglio, la fattoria di Sir John Crockette O'Deeny. Lì mio padre mi soleva portare in questo periodo per il carotaggio delle forme, forme che nella mia testa di futuro nonché brillante assicuratore d'autoarticolati di Schengen, erano sinonimo d'olezzo di mucca Brambilla (la nostra cara vecchia vacca) e caglie stagionate.

Ecco, questo profumo che mi portavo in classe il primo giorno della settimana era tale che la maestra trovava sempre una scusa poco calzante per buttarmi fuori dall'aula del tipo "Franco mi sembra ti abbia chiamato il preside...vai a controllare" e io ci cascavo routin meschino.

Ma è anche vero che la meschinità mi forgiava lo spirito creando in me più d'una risorsa per dialogare segretamente con le vacche del Crockette. Perché sapevo in cuor mio che l'olezzo del caglio era la mia chiave per la libertà. Stavamo infatti organizzando un'oscura e segreta rivoluzione per riuscire a boicottare caglio parmense nelle mense dei dirigenti della Crockette & Bros. Ma avevo un assoluto bisogno di codificare in maniera unilaterale gli appunti presi da Madre Brambilla, l'unica e sola vacca che mi fece latte alla vaniglia. E per far questo ci servimmo di un antico alfabeto bovino di alcune remote zone dell'Emilia.

Ma ciò solo per dire che se per me la scuola finiva certamente cominciava il travaglio del caglio e mio padre e tutti i mandriani di Crocketteville non ammettevano alcun errore. In quel periodo davano tra l'altro le prime puntate italiane del Giustiziere della Notte e li imparai i veri ideali di Giustizia, Lavoro e Notte. Notti come quelle che passo tutt'ora al Frank & Tonight, che augurerà la stagione estiva questo sabato 15 maggio con la Divina Commedia cantata in swing old metal dal Casto Divo, cioé a dire me medesimo. Patatine omaggio se accompagnati, non importa da chi.

Ecco sì, posso dire che la mia felicità stava nascendo nei cunicoli oscuri dei miei carotaggi, quando tra una biada e l'altra, organizzavo la prima vera rivoluzione che mai mucca alcuna vide. In certi ambienti fienili si parla ancora delle mie mirabili prodezze pianificatorie atte al boicotto fraudolento, nonché del mio abile dialetto fiorentino che mi valse più d'una soffiata. Arrivai perfino ad anagrammare la settimana enigmistica di Sir Crockette e a porla nelle forme secondo la ben nota serie di Fibonacci. Un lavoro da maestri alchemici, altroché rebus della settimana o il caso poliziesco. Stavo dando vita alla rubrica "Strano ma vero".


Il B-Day

Comunque sia, il piano Brambilla scattò il giorno B alle ore 12.00 ZULU e prevedeva una contenuta presa di coscienza societaria dei carotaggi inopportuni in compagnia del caglio, alla mensa della Crockette & Bros.
Fu memorabile e per l'occasione tatuai tutte le mucche del circondario con il vessillo "mens sana in corpore sano" e le feci sfilare di fronte a mio padre durante il compito in classe di Italiano.

Tema: "La primavera è ormai nel suo splendore, se tu fossi la Natura come giudicheresti l'uomo di oggi?"
Svolgimento: "Secondo la Legge di Bronson. Charles Bronson. "


Venni bocciato, ma non per il tema ovvio, bensì per porto illegale d'armi...quelle che usavo per i carotaggi...ne avevo tre, una che mi regalò Sir Crockette con la frase "hai un ottimo futuro davanti a te giovanotto, sii il formaggio che vuoi vedere nel mondo", una che mi regalò mio padre con la frase "è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo e non guardare me cazzo" e una che mi regalò Charles Bronson in persona con la frase "don't be stupid little man, grab your life and you will Know then"





martedì 4 maggio 2010

Nessuno è solo

"Nessuno ha mai aperto un varco simile."
"Questo perché hai un concetto della parola Nessuno che non corrisponde al mio."
"In che senso? Dico solo che nemmeno tu sai di cosa parli."
"Ecco, con quest'affermazione mi lasci pensare che non credi nemmeno in ciò che dici. Ma chi è per te Nessuno?"
"Se mi guardo indietro, vedo persone che hanno fatto un centesimo delle cose che dici accadranno. Quando dico Nessuno, dico proprio questo, la Storia."
"E' vero. Ma la Vita non è passata alla Storia e mai verrà ad Essa."
"Secondo me sei un visionario, un piacevole visionario. E nelle tue visioni è tutto corretto, ma quella in cui vivi è la "realtà" della tua mente, mio caro filosofo-visionario."
"Ciò che dici è il carbone del tempo e da entità priva di un corpo, dici quello che Io ho ideato di sentire."
"No no sei fuori strada, tu t'illudi di sentire e t'illudi anche di scrivere. Dovrai lavorare molto su questo e poi forse avrai un barlume delle cose che sono, come dici tu."
"Leonhard, vi è un tempo per il seme e un tempo per il fiore. L'acqua del seme non basterà a mantenere in vita il fiore e l'acqua del fiore ucciderebbe il seme stesso. Io do Vita all'Idea secondo i tempi della Terra."
"Tu leggi troppo e scrivi poco. La prima volta che abbiamo parlato eravamo in quella biblioteca tedesca, ricordi?"
"Come potrei dimenticarlo."
"Bene, anche lì la tua mente filtrava tutto e come oggi non potevi sapere cosa fosse la verità. Inoltre non puoi nemmeno creare, ma solo interpolare ciò che hai già sperimentato e vissuto."
"Esatto, è così. Ma tu parli della legna mentre il Fuoco brucia la legna."
"E tu sei il Fuoco scommetto?"
"No, io sono l'Idea dietro al simbolo del Fuoco che brucia la legna."
"E che devo pensare del fatto che dicono tu abbia parlato col Principe?"
"Cosa pensi, ha meno importanza di Chi pensa. Se tu sapessi Chi è che pensa non penseresti più in questo modo. E ogni dubbio cesserebbe."
"Volevo sapere di cosa tu credi abbiate parlato."
"Non abbiamo parlato, non servono le parole. E se servissero potrei dirti che non ho parlato io con lui, ma lui con me."
"Già, capisco." Eulero aprì un libro e i suoi occhi presero coscienza della parola...

Maha Avatara

"Non è quello che penso vero?"
"No, infatti."
"E non sei solo scommetto."
"Nessuno è solo."




sabato 17 aprile 2010

Il Presente è un presente

La vita è un concetto, un concetto fatto di tante piccole cose "nascoste".

Quando porgiamo a chi amiamo un fiore, porgiamo un concetto, il concetto di ciò che siamo in quel momento, non descrivibile con le parole o con un film, quanto piuttosto con una rosa.

Quando regaliamo qualcosa dovremmo regalare questo concetto, affinché la persona che riceve il regalo non abbia con sé l'ennesimo oggetto da consumare, quanto piuttosto noi stessi a farle compagnia, ovvero il concetto di ciò che eravamo in quel momento.

Viceversa, quando parliamo esprimiamo un concetto, non esprimibile negli stessi tempi e nella stessa situazione d'un "sentire".

Tanti sono i modi di comunicare, ma uno solo è il concetto percepito dal "percipiente". Quando il concetto di quest'ultimo coincide con il concetto comunicato si percepisce l'assolutezza del messaggio.
Un assolutezza dunque relativa.

Come un artista regala un concetto nel suo quadro, ciò che chiamiamo Dio regala il suo concetto nel Creato, ma un artista lascia sempre parte di sé nel suo "concetto" estetico, perché nulla può essere inventato che non sia stato già creato.


lunedì 5 aprile 2010

La Medaglia

"Se conosceste il significato della vostra esistenza agireste in base al soddisfacimento di quest'ultimo. Potreste condividerne o meno le finalità, ma in un senso o nell'altro non avreste dubbi sulle vostre modalità d'azione.

La condivisione di questa finalità sarebbe peraltro frutto della vostra esperienza e del vostro conseguente ragionamento deduttivo. Se questo vostro ragionamento calzasse col fine dell'esistenza umana "rivelata" agireste verso quel fine altrimenti vi muovereste in maniera tanto opposta quanto la differenza tra la vostra deduzione e quella assoluta.

Ora, una condizione per la manifestazione somatica del vostro essere ovvero, per l'incarnazione, è proprio la scomparsa di quella che chiamiate esperienza o memoria 'stricto sensu'.

Non essendoci in questa 'realtà' mai nulla di definitivo, è possibile però recuperare la memoria vissuta dal Nous alterando il vostro stato d'essere attuale. Questo è possibile anche solo attraverso il respiro che può aiutarvi ad uscire dal destino/sonno nel quale siete immersi ed agire in piena libertà secondo la nota legge di Lavoisier. Questa legge è applicabile in molti più campi di quanti ne sono stati enunciati finora ed è la stessa legge che permette all'uomo di non morire con il soma o se vogliamo, di non nascerne senza.

Il pensiero è conseguenza d'uno stato d'essere, è tale nello stato di veglia, è altro nello stato di sonno, altro ancora negli stati di mezzo, ma è pur sempre frutto del vostro stato d'essere così come lo sono le percezioni dei sensi.

La consapevolezza di cui si parla spesso è una parola curiosa che sembra pretendere il podio che spetterebbe di nascita al vostro stato d'essere.

Dunque, di fronte al vostro inevitabile camminar sul bordo della medaglia, dovreste cercar di rimanere in equilibrio, allenando corpo e mente, croce e testa. Poiché se volete muovervi in direzione della felicità, non avete che una moneta con i suoi opposti e la sua forza, quel bordo sul quale potete rotolare."



Le immagini del prato tornarono lentamente a riempire ogni angolo dei miei occhi...
...e il Barbalbero era scomparso.