mercoledì 20 maggio 2020

Sport usa e getta

Sembra un pò di essere in un film, un film il cui protagonista le deve provare tutte prima di morire. Deve buttarsi col paracadute, entrare in campo durante il Super Bowl e come gran finale, deve farsi un giro a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Il tutto condito dal leitmotiv "ok basta l'ho fatto una volta, sono a posto".

Leggo infatti che le nuove regole nella riapertura delle palestre prevedono la non alternanza agli attrezzi, magari alimentando il mercato dei manubri usa e getta. Anche i runners dovranno adeguarsi portandosi il tappeto da casa per poter andare sui tapis roulant del centro sportivo, bisognerà soltanto studiare il modo di agganciarlo al motore. Ma la situazione più problematica sarà in acqua; se prima facevate nuoto libero in sei in una sola corsia prendendovi un colpo di rana di striscio e un ceffone di dorso, adesso nemmeno in due riuscirete più ad allenarvi. Qui invece ci si alternerà. Una vasca tu e una vasca io, così a bordo piscina potrete prendere il tempo del collega e ricordarvi dove avete messo le vostre ciabatte.

Eh si, fate attenzione alle ciabatte, perché se uscendo dalla piscina vi infilate quelle di qualcun'altro verrete trattenuti per un pediluvio a base di candeggina e geo-taggati dalla neo applicazione del centro fitness per i classici 40 giorni.


A tennis invece dovrete avere l'accortezza di fare cambio campo dalla parte opposta del vostro avversario, voi passate a destra e l'altro passa a sinistra. Ma attenzione alle palle, queste non vanno toccate con le mani ma con i piedi, anche durante il servizio.

E per finire le cyclette potranno essere usate se e soltanto se vostre, ma tranquilli sarà consentito arrivare in palestra con la vostra bici, staccare le ruote e fare spinning insieme a tutti gli altri.





martedì 19 maggio 2020

L'Impero colpisce ancora

Il fatto che le chiese abbiano riaperto prima di cinema e teatri è cosa ormai nota e sede di annosi dibattiti. Le motivazioni rimarranno certamente un atto di fede, qualcosa che non si può spiegare con la mente razionale, forse perché appartenente proprio all'irrazionale.


Ma la vera notizia è che qualche parroco americano abbia cominciato a benedire i propri fedeli con dell'acqua santa sparata dalle pistolette ad acqua. Si avete capito bene, pistolette ad acqua per mostrare il social distancing in action, una sorta di livella De Curtis in chiave Covid. Se fino a ieri eri un pescatore di uomini che predicava la buona novella, oggi ti ritrovi Stormtrooper in tunica che prende di mira la fronte delle persone a difesa dell'Impero Galattico. E la povera anziana non fa in tempo a dire Amen che si ritrova con un litro d'acqua in bocca, magari con un vago retrogusto d'aglio che si sa, allontana un pò tutto.

Ci chiediamo allora se l'acqua santa rimanga tale anche quando sparata a distanza e con noncuranza, perdendo un pò di quella santa comunione che aveva in principio. Ma una soluzione a tutto questo ci sarebbe; riaprire i cinema nelle chiese, con posti numerati e ostie a forma di popcorn. La prima proiezione sarebbe ovviamente The Passion, metafora perfetta dell'indossare mascherine a 30 gradi. Poi si passerebbe a L'Ultima tentazione di Cristo, per ricordare i runner più timorosi che hanno rinunciato alla corsa nei giorni di lockdown. Se i contagi dimostrassero di essere ancora in calo si potrebbe pensare di proiettare Il Re dei Re e magari Jesus Christ Superstar, ma solo nelle basiliche e su invito.

In attesa della Resurrezione del cittadino in questa nuova società, attendiamo con ansia di assistere al tiro dell'ostia con novelli preti discoboli e astanti ansiosi di afferrarla al volo con la bocca.

Noi nel frattempo, ci facciamo il segno della croce.
Rigorosamente con i guanti.


sabato 28 marzo 2020

Govinda Hare

Sono in fila come tutti dalle 9, davanti a me almeno 60 carrelli e se mi dice bene sarò a casa prima di pranzo. Ho messo le cuffiette, perché oggi non ho voglia di parlare. Non ho voglia di ascoltare la mamma che elogia giustamente, il figliolo atleta nella nazionale italiana che si allena in balcone o il marito che è stufo di lasciare le scarpe fuori di casa o ancora, che ieri c’erano solo 40 persone in fila.

Metto una musica indiana perché mi fa sentire a casa. E scelgo qualcosa di sacro per risvegliare la mia anima dal torpore, dal buio cosmico che sembra aver suggellato i nostri cuori. Eppure lo sapevamo, lo abbiamo sempre saputo, lo abbiamo esorcizzato facendone dei film, dei libri e quant’altro. Era semplicemente reale, perché a livello inconscio qualcosa in noi è a conoscenza di tutto, al di là del tempo in cui siamo immersi o dei luoghi in cui ignoriamo d'aver vissuto.

Mi vengono in mente le parole di monito e di conforto degli antichi, apparentemente criptiche ma intimamente limpide e trasparenti come l’acqua di un lago. Ma più di tutti mi viene in mente il sorriso di Tiziano Terzani.

Tiziano stava per essere ucciso, fucilato a morte dai Khmer rossi in Cambogia. Eppure si salvò, si salvò all’italiana, con un sorriso e una sveltezza di linguaggio in grado di capovolgere la situazione a suo favore.

Allora mi chiedo, siamo in grado oggi d’intendere il linguaggio dei nostri Khmer rossi ? Siamo in grado di scorgere il diverso dal resto del gruppo, l'uomo capace di tradurre per noi parole di salvezza? Vogliamo viverla la nostra vita in maniera più intensa o vogliamo farci fucilare senza possibilità d’appello?

Tiziano è morto il 28 lug 2004 ma per me è come fosse ancora in Vietnam o in Cambogia, a rischiare la vita col sorriso per raccontarci di dittature, guerre e facili condanne. Ecco allora che oggi, siamo certamente più sensibili ad argomenti lontani solo all’apparenza, e dall’altra parte del mondo un articolo di cronaca di guerra diventa la cosa più familiare e interessante da leggere, perché adesso parla di noi e del potere che abbiamo di riprenderci la vita.

Aumento il volume nelle cuffie, quando mi accorgo che il mio respiro è cambiato allineandosi in maniera naturale con quello della musica e di quel timido raggio di sole che adesso mi riscalda la fronte.

Grandi cose dobbiamo fare ancora.

Govinda Hare
Ciao Tiziano

https://youtu.be/WUIhM0S3aGo


domenica 8 marzo 2020

Walking Dad Diary

Giusto per verificare fosse tutto ancora funzionante, ho riaperto da qualche giorno il bunker antiatomico che avevo preparato durante la serie Walking Dead. Otto mesi di scavi con caterpillar e quattro mesi di ristrutturazione con le migliori tecnologie sul mercato. Tutte rigorosamente italiane. L'ho subito riempito di libri, prevalentemente romanzi e saggi scientifici, fedeli compagni di viaggio che non tradiscono mai. E di cibo ovviamente. Certo, i cannoli e la pastiera napoletana saranno utili per "addolcire" solo i primi giorni, ma ho anche cibo che possa sostentarci per ben 18 lunghissimi mesi.

Qualche mese dopo....

18 Maggio 2020
"Sono ormai 2 mesi che siamo tappati in questa stupida depandance condominiale con rialzo di 5 cm sul terreno antistante per protteggerci dai monsoni che si abbattono su Roma ormai da 10 anni a questa parte. Non avrei mai detto che le lamiere in ferro potessero creare un effetto serra anche durante le notti di Aprile, eppure così è stato. Notti in cui sentiamo camminare sul tetto più di un sorcio in direzione della pastiera. Pastiera che per inciso, non abbiamo mai mangiato con l'illusione che tutto potesse finire presto, molto presto. Una sorta di portafortuna, per il quale però oltre ai sorci, ci sentiamo ormai accerchiati anche dai gatti randagi che ne avranno certamente sentito l'odore. Sembrano quasi ululare la sera quando ci mettiamo attorno a un ottimo piatto di fagioli in scatola. Ma loro vogliono la pastiera, questo è chiaro.

Con oggi ho finito di leggere anche i miei 3 Diabolik e il saggio di sopravvivenza  "Come sopravvivere senza telefono per più 40 minuti". Riflettendo questa sera di fronte alle candele di Tiger, rigorosamente spente altrimenti ci affumichiamo, ho come il sentore che qualcosa nei piani sia andato storto."

Credit: scene from Fear The Walking Dead (AMC)

giovedì 6 febbraio 2020

Il monologo del Mandarino

Finalmente ho avuto il tempo di ascoltare con attenzione il tanto discusso monologo di donna Leotta. Discreta la recitazione, forse a tratti faziosa, ma contenuto piuttosto demodé e vagamente dispersivo. Forse dicevano di più gli sguardi della nonna.


In sintesi la crostata di mandarini era buona, Diletta sa parlare siciliano e da grandi tette derivano grandi responsabilità.

Ah, e l’erba del vicino è sempre più verde.

mercoledì 1 gennaio 2020

112020

Buon 1.1.2020 a tutti !!

Ma cosa sappiamo dell'anno che è appena cominciato ?

Per la Teoria dei Numeri il numero 112020 è un numero GENTILE, ovvero esprimibile come somma di almeno due numeri naturali consecutivi, e SENSIBILE, in quanto esistono 112020 numeri la cui somma è uguale al loro prodotto.

Ma non solo, 112020 è un numero ABBONDANTE, in quanto la somma dei suoi divisori è più grande dello stesso 112020. Ed è anche un HAPPY number, la cui iteratività dei quadrati delle cifre che lo compongono termina esattamente nel numero 1 ed è un numero QUASI PERFETTO, in quanto esprimibile come somma di un sottoinsieme di suoi divisori.

Niente male questo 2020 vero ?

Eppure sembra vi siete già dimenticati del 2019, perché il 112020 è anche un numero ODIOSO, visto che la somma della sua rappresentazione binaria è dispari. Ed è un WASTEFUL number perché il numero di cifre (esponenti inclusi) che compongono la sua fattorizzazione è superiore al numero di cifre che compongono il 112020 (6 contro 7).

Ma soprattutto, ricordatevi che il 112020 è un numero APOCALITTICO, in quanto 2112020 contiene al suo interno almeno una stringa con il numero 666.

Lesson learnt: occhio alle persone gentili e sensibili !

....and HAPPY NEW YEAR !! 😄😄

(di seguito il pattern a spirale dei wasteful numbers)


martedì 31 dicembre 2019

Happy New Year balance !

Following a Kisi survey, these are work-life balance rankings concerning Year 2019:

 


In San Diego employees arrive earlier then other cities, 8.09.
Hong Kong and Washington 10.30, Berlin 9.53.

Who is working less per week are the Oslo citizens with 38.9 hrs instead of Malaysia where employees work 46 hrs.

Where is requested more extra-hours? Singapore, where 23% of workers are doing more than 48 hrs per week.

Helsinki and Paris are gaining 30 vacation days per year, U.S. only 10, Singapore and Hong Kong 7 days per year.

To arrive office in Tokyo you'll need 51 minutes avg.
São Paulo almost 48 minutes.
Paris 44 and Milan 35.

Most gender equality and LGBT friendly cities are Stockholm, Toronto, London, Barcelona and Vancouver.

Best free pollutants cities are Seattle, Boston, Ottawa, Portland, Denver, Miami and Stockholm. Worst are Milan, L.A., Honk Kong and Kuala Lumpur.

And finally, where people are happiest most: Helsinki !



giovedì 9 maggio 2019

Le Regole auree dello Sviluppo

  1. Prima regola dello Sviluppo: non parlate mai del Collaudo!
  2. Seconda regola dello Sviluppo: non dovete mai parlare del Collaudo.
  3. Terza regola dello Sviluppo: se qualcuno grida basta, si accascia, è spompato, fine dello sviluppo. 
  4. Quarta regola: si committa solo due per volta. 
  5. Quinta regola: una funzione alla volta, ragazzi. 
  6. Sesta regola: nessuna analisi, nessuno sviluppo. 
  7. Settima regola: gli sviluppi durano per tutto il tempo necessario. 
  8. Ottava ed ultima regola: se questa è il vostro primo sviluppo...dovete deployare!

venerdì 22 marzo 2019

Book Challenge

Nella community degli arditi lettori, la sfida media di libri da leggere per quest'anno si attesta sui 55 libri, praticamente uno a settimana, media piuttosto ragionevole. Il totale degli iscritti (me compreso) è di 2.484.691 e ad oggi la sfida è stata chiusa da 1951 lettori. Questo significa che 1951 persone su 2 milioni e mezzo hanno letto 55 libri in 81 giorni, praticamente 2 libri ogni 3 giorni. Chapeau.

Oliva Alberto
Con una risibile media di 5 libri letti ogni anno e un totale di 175 libri letti in tutta la sua vita, si ritira mestamente a riflettere sul metodo e sullo stile, affinché un giorno anch'egli possa annoverare nel suo medagliere tempi e storie di tutto rispetto, con la certezza di trovare poi il modo di leggere un libro persino da chiuso !

Libro in lettura n.8: "OPEN" (versione inglese)