Una normalissima coppia inglese con due figli sale su un meno normale volo in partenza da Manchester per la Spagna. Hanno un neonato con loro che prende il latte al seno e il giorno della partenza sembra anche abbastanza nervoso, ma come al solito i suoi pianti si placano con una bella poppata, a bordo dell’aereo. A un certo punto lo steward invita la mamma a staccare il seno perché questa scena darebbe fastidio ai passeggeri. Chissà a quali poi, visto che la posizione dei sedili non è propriamente ad anfiteatro.
“William, è veramente...” Fa la signora Mac Dermott pulendosi la bocca con un tovagliolo di stoffa. “..è veramente uno scandalo.”
“Hai ragione cara, una volta ci servivano il Bloody Mary col sedano, oggi nemmeno più col ghiaccio.”
“Ma no, parlo della donna seduta otto file avanti a noi…” La signora si copre la mano con la bocca per sussurrare il gossip. “Sta allattando al seno.”
“No!”
La moglie annuisce con la testa e indica solo con gli occhi, per rispettare lo strano galateo che le hanno inculcato.
“Mia cara, speriamo solo di arrivare a destinazione sani e salvi.”
Lo steward insiste, è qualcosa che va oltre il regolamento conosciuto. Allattare al seno non è contemplato nella nostra epoca, figuriamoci a bordo di una compagnia aerea. Chissà cosa diventeranno poi questi poppanti allattati da puro latte materno e non da quello di un’altra specie, la mucca ad esempio. Di sicuro non potranno mai pilotare un aereo. E chissà se sapranno contare fino a dieci.
“Signora, non voglio insistere. Ma insisto.” E di sicuro non faranno mai gli assistenti di volo. “Vede… non è giusto nei confronti di chi ha pagato il biglietto.” Anche lo steward si copre la bocca con la mano come per non far sentire lo scandalo che sta per pronunciare. “Questa è gente per bene.” E annuendo con la testa indica i passeggeri seduti dietro la mamma.
Intanto il bambino piange perché non ha più la pappa, o semplicemente perché non ha più il conforto del seno materno. La sua mamma è vicina, ma c’è un predatore senza testa che le sta dicendo:
“Sei nel nostro ovile donna, e qui vigono le nostre regole.”
“E quali sono capretta?” Chiede il poppante.
Lo steward capretta bela qualcosa alle colleghe hostess, e discutono sul da farsi:
“Non ho mai sentito un poppante parlare.”
“Nemmeno io.”
“Ricordate che il pastore non vuole che le sue capre usino la testa.”
“Già! Chi siamo noi per decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato?”
“Ben detto capra. Meglio non immischiarci, rimaniamone fuori.”
“Ma scusate…” Fa la pecora nera. “Siete sicuri che la signora stia infrangendo il regolamento? E se anche ci fosse un regolamento che lo vieti, siamo sicuri che è quel genere di cose che si possono vietare? Forse è meglio perdere un cliente per bene piuttosto che un’intera famiglia che ci sta guardando belare… non credete? Perché se queste sono le regole del recinto, allora scusate ma preferisco uscirne.”