sabato 17 aprile 2010

Il Presente è un presente

La vita è un concetto, un concetto fatto di tante piccole cose "nascoste".

Quando porgiamo a chi amiamo un fiore, porgiamo un concetto, il concetto di ciò che siamo in quel momento, non descrivibile con le parole o con un film, quanto piuttosto con una rosa.

Quando regaliamo qualcosa dovremmo regalare questo concetto, affinché la persona che riceve il regalo non abbia con sé l'ennesimo oggetto da consumare, quanto piuttosto noi stessi a farle compagnia, ovvero il concetto di ciò che eravamo in quel momento.

Viceversa, quando parliamo esprimiamo un concetto, non esprimibile negli stessi tempi e nella stessa situazione d'un "sentire".

Tanti sono i modi di comunicare, ma uno solo è il concetto percepito dal "percipiente". Quando il concetto di quest'ultimo coincide con il concetto comunicato si percepisce l'assolutezza del messaggio.
Un assolutezza dunque relativa.

Come un artista regala un concetto nel suo quadro, ciò che chiamiamo Dio regala il suo concetto nel Creato, ma un artista lascia sempre parte di sé nel suo "concetto" estetico, perché nulla può essere inventato che non sia stato già creato.


lunedì 5 aprile 2010

La Medaglia

"Se conosceste il significato della vostra esistenza agireste in base al soddisfacimento di quest'ultimo. Potreste condividerne o meno le finalità, ma in un senso o nell'altro non avreste dubbi sulle vostre modalità d'azione.

La condivisione di questa finalità sarebbe peraltro frutto della vostra esperienza e del vostro conseguente ragionamento deduttivo. Se questo vostro ragionamento calzasse col fine dell'esistenza umana "rivelata" agireste verso quel fine altrimenti vi muovereste in maniera tanto opposta quanto la differenza tra la vostra deduzione e quella assoluta.

Ora, una condizione per la manifestazione somatica del vostro essere ovvero, per l'incarnazione, è proprio la scomparsa di quella che chiamiate esperienza o memoria 'stricto sensu'.

Non essendoci in questa 'realtà' mai nulla di definitivo, è possibile però recuperare la memoria vissuta dal Nous alterando il vostro stato d'essere attuale. Questo è possibile anche solo attraverso il respiro che può aiutarvi ad uscire dal destino/sonno nel quale siete immersi ed agire in piena libertà secondo la nota legge di Lavoisier. Questa legge è applicabile in molti più campi di quanti ne sono stati enunciati finora ed è la stessa legge che permette all'uomo di non morire con il soma o se vogliamo, di non nascerne senza.

Il pensiero è conseguenza d'uno stato d'essere, è tale nello stato di veglia, è altro nello stato di sonno, altro ancora negli stati di mezzo, ma è pur sempre frutto del vostro stato d'essere così come lo sono le percezioni dei sensi.

La consapevolezza di cui si parla spesso è una parola curiosa che sembra pretendere il podio che spetterebbe di nascita al vostro stato d'essere.

Dunque, di fronte al vostro inevitabile camminar sul bordo della medaglia, dovreste cercar di rimanere in equilibrio, allenando corpo e mente, croce e testa. Poiché se volete muovervi in direzione della felicità, non avete che una moneta con i suoi opposti e la sua forza, quel bordo sul quale potete rotolare."



Le immagini del prato tornarono lentamente a riempire ogni angolo dei miei occhi...
...e il Barbalbero era scomparso.