"Questa è la verità." Disse senza girarsi. "Ogni giorno, ogni fottuto giorno lo passate senza fermarvi un cazzo di secondo. E questo è il risultato. Morte, guerra e sofferenza, in mezzo a gente che si sollazza e che ride, in mezzo a gente che non sa nemmeno cosa cazzo sta facendo.
E' una giungla d'estremismi, perché gli estremismi sono facili da raggiungere e quando avrete bruciato ogni singola speranza di questa fottutissima giungla vi rimarranno solo le liane per impiccarvi perché ora, ora non siete diversi dalle macchine che guidate, non siete diversi dai pianeti che vi ruotano attorno e non siete diversi da quelle cazzo di montagne verso le quali stiamo andando." E indicò le alture sopra Sulmona, oltre la valle del Fucino. "Non avete ottenuto niente lo sai questo vero?"
"Si, certo che lo so." E rallentai perché sapevo cosa stesse per dire.
"Fermati qua, devo pisciare."
Spensi la radio e lo guardai mentre dandomi le spalle faceva finta di orinare su un bidone dei rifiuti. Rimasi per alcuni secondi fermo a vedere cosa volesse dimostrare.
"Cosa credi, che solo perché sono uno spirito non posso pisciare?"
"No no fai pure."
"Adesso andremo lassù e ti farò capire cosa significa Essere e cosa significa Non Essere."
"Si certo." Avevo preso l'abitudine ad assecondarlo quando tornava a parlare delle sue stronzate.
"Tu non prendi la cosa sul serio." Fece tornando in macchina. "Tu non credi a quello che ti dico."
"No, credo solo che sottovaluti alcuni aspetti."
"Perché, hai forse un piano che non riesco a vedere nella tua mente?"
"No, è che sottovaluti il fatto che il piano è già in atto e nessuno può vederlo, nessuna entità."
E si mise a ridere come un matto. Chiuse la portiera e continuò a ridere. "Il piano è già in atto?"
Riaccesi la radio. "Già, lo è da sempre."