"Se foste in grado di vedere tutti i livelli di esistenza contemporaneamente, non sopportereste la loro vista per più di 5 secondi."
"Ma cosa c'è di così sconvolgente?" Chiese il ragazzo.
"Per chi vi è abituato, niente. Per chi invece come te, non ha mai visto nulla di questi mondi, lo spavento è tanto. Credimi."
"Voglio vedere."
Il grande Mago sorrise, guardò il ragazzo e poi un punto indefinito alla sua sinistra. Alché prese la sua agendina da dentro il cappotto, fece alcuni segni con la sua penna e la richiuse.
"Vedi quella zona verde prima del ponte?"
"Si la vedo."
"Proprio di fronte a quel vecchio ponte ecco, la dentro, in quella macchia di piccoli arbusti dove non passa nessuno, abita un leprecauno."
"Un lepre-che?"
"Beh non uno solo a dire il vero, sono due famiglie, ma al momento c'è soltanto lui."
"Lui chi?"
"Il leprecauno." Il Mago sorrise, poi fece un gesto con la mano e alcune piante a distanza di venticinque metri sembrarono muoversi.
"Voglio vedere, andiamo!" Il ragazzo si alzò in piedi. Il Mago scoppiò a ridere.
"Fermo là, non puoi vedere un bel niente. E poi dobbiamo ancora pagare..."
"Oh si certo." Il giovane frugò nelle tasche e tirò fuori un paio di euro a pezzi da dieci e venti centesimi. "Ecco.. dovrebbero bastare."
"Questi teniamoli per Clifford." Fece il Mago strusciandololi sul tavolino in direzione del ragazzo. "La colazione la offro io. Loro adorano le monetine."