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venerdì 14 aprile 2017

Bimbo morso dal topo, la mia lettera al sindaco di Roma

Gentile Direttore, che sono io,
ringrazio lei in primis, poi il Ministro Lorenzin nonché il sindaco Raggi per questo spazio che mi è stato gentilmente concesso sul mio stesso blog, col solo fine di riflettere sul penoso stato in cui versa la città di Roma.





Ospedale San Camillo - reparto ostetricia



La Raggi ci ricorda che il morso di un topo in un parco pubblico è un evento eccezionale, ma oggi di eccezionale ci vedo solo che quel bambino fosse vaccinato con l'esavalente. E' chiaro che per governare e manutenere una città, oltre a necessitare di una buona organizzazione, si richiede anche del vile denaro. Denaro che non fatichiamo a credere possa mancare nelle casse della Capitale, ma che fatichiamo invece a credere che un sindaco non sia in grado di trovare. Chiedere dei soldi al Governo è un conto, elemosinarli è un'altra cosa e non è una tattica vincente, soprattutto se il partito del sindaco non è lo stesso di Palazzo Chigi. Lo abbiamo imparato col buon Marino dove il partito era persino lo stesso, non intendiamo scoprirlo ancora con lei. Pertanto la invitiamo, oltre che ad agevolare una vera rinascita della macchina comunale con idee nuove, partecipazione, trasparenza e velocità, a farsi carico anche lei di invitare, mostrare e invogliare lungimiranti finanziatori italiani e stranieri che capiscano quanto investire nel patrimonio pubblico e sociale di questa città possa essere davvero remunerativo. E non mi riferisco certo al crimine cui siamo tristemente abituati, anche perché lo sanno tutti che il crimine non paga.

Da cittadino di Roma, sentir parlare sempre di fondi speciali per questa città, suffragandolo per giunta dal fatto che così avverrebbe in tutte le Capitali d'Europa, mi fa sentire sia in difetto che sconfitto. In difetto perché qualcosa ha fallito a monte, sconfitto perché qualcosa continua a fallire a valle. Ma la condizione fallimentare in cui versa la città non può essere sempre imputabile all'economia né deve essere per lei sindaco, una scusa per demandare altrove le proprie responsabilità. La verità è che qui si è alla deriva per colpa di un senso civico che non esiste più. E non ci si aspetta certo che questo possa nascere spontaneo dalle persone, nemmeno fosse un fior di loto cresciuto in mezzo al fango. Questa città necessita di dosi massicce di quell'unico vaccino che la rimetterebbe in piedi, la civiltà. Termine che già comprende quello tanto blasonato del suo partito. Pertanto, dice bene il ministro Lorenzin, che non ci si aspetta certo che in un anno siano risolti problemi cronici come traffico o bilancio, ma che siano almeno sanate le condizioni base per ricominciare di nuovo a parlare della 'cosa pubblica'. Quando le regole ci sono ma non vengono rispettate, è come se non ci fossero, a maggior ragione se non vengono applicate le sanzioni da parte del Comune. E quando le regole non ci sono, regna il più forte, poi il più furbo e per finire il caos. Allora è lecito uscire di casa e trovare materassi, oli combusti, sedie, frigoriferi e mobilia d'ogni genere, è lecito camminare per le strade del centro e vedere questo scempio

                 

E' lecito pensare che il nostro prossimo ci fregherà, o non ci chiederà scusa, non ci dirà buongiorno o buonasera o che la maestra dei nostri figli tema di fare il suo lavoro per non rischiare di prenderle da un genitore fuori di testa. E' lecito tutto, dalla sessantenne che lascia il SUV in curva e contromano al vituperato scontrino, che quando lo chiedi ti sembra di fare una rapina a mano armata. Stessa cosa per un servizio comunale che ricevi poco e male per motivi che meriterebbero un trattato di sociologia.

Lei sindaco, chiede al Ministro della Salute di fare una battaglia per Roma all'interno del Consiglio dei Ministri, ma oltre ad essere una richiesta ingenua, tendo a credere sia anche un tantino pretestuosa, sia per Luca, 6:41 che per quella storia delle responsabilità. Smettiamo allora di scaricare il nostro dovere altrove, perché nessuno la giudicherà per le parole della Lorenzin, ma per i fatti che la sua amministrazione compierà, questo sì. E allora, se la città che ha portato la cultura nel mondo non è capace di portarla ai suoi stessi cittadini, i topi che mordono un bambino mi sembra la caricatura perfetta che questi tempi nefasti dipingono per delineare la sagoma del cittadino di Roma, costretto ormai a mordere per sopravvivere.

E lei è il primo cittadino.


Mother Of All Bufale



Secondo me la minaccia nordcoreana sarà un epic fail che passerà alla storia, Kim chiederà mestamente asilo agli americani con detenzione di lusso a Santa Barbara e carnet di biglietti per Disney World, l'indice di gradimento di Trump schizzerà oltre l'80% Putin se la legherà al dito e la Cina farà pippa con un miniembargo boomerang che toglierà dopo qualche settimana.

Adesso è il momento giusto per comprare titoli americani, ma sentiamo prima il discorso che Trump terrà il mese prossimo: "Il popolo americano mi ha eletto con un solo desiderio, far tornare grande l'America. E abbiamo dato seguito alle sue richieste facendo in sei mesi quello che non è stato fatto in sei mandati! Gli amici nordcoreani adesso sono liberi di eleggere il loro Presidente. 

God bless America!"


giovedì 6 aprile 2017

Nel profondo del Paese



Un pò come quando fai il trolley dopo alcune settimane di quella politica che non ti tocca, vuoi perché politica degli snob, vuoi perché sprezzante di quel popolo che a conti fatti è il solo a poterti eleggere. E allora cosa fai? Lasci gli snob e raggiungi il popolo girando l'Italia, quasi fosse paragonabile al mestiere di operaio o di cassaintegrato. Ma non la giri come farebbe un normale italiano, la giri come farebbe un normale politico a caccia di voti, trolley alla mano, magari non di marca, da solo e cominciando dai luoghi più profondi, 'nel profondo del Paese'. 

Certo se sono profondi, magari ispirano anche pensieri profondi. Poi se c'è un Padre di mezzo meglio ancora. Il profondo degrado da cui risorgere e insieme andare votare.

Trolley alla mano.



venerdì 9 ottobre 2015

La morale della Santa Sede

Scrive l'Osservatore Romano:

"Nelle analisi compiute dagli organi di informazione italiani, si nota la pressoché inedita unanimità nel considerare come inevitabile l'epilogo al quale si è giunti. Marino è caduto sotto i colpi di un'inesorabile serie di episodi che, a seconda dei casi, sono stati quanto meno qualificati come gaffes, gesti francamente inopportuni o superficialità. Lo stesso Renzi era intervenuto nei mesi scorsi per sollecitare un cambio di passo e cominciare a ricostruire: 'È onesto, aveva detto il presidente del Consiglio riferendosi a Marino, ma ora deve governare'. Perché ora la capitale a meno di due mesi dall'inizio del Giubileo, ha la certezza solo delle proprie macerie."


Beh, non era difficile pronosticare le macerie di questa città, semplicemente perché già c'erano. Roma è una città in cui viene proclamato un Giubileo per lo stesso anno in corso, nonostante fosse a tutti palese che i trasporti pubblici mancassero di efficienza ormai da anni, così come la raccolta dei rifiuti e l'accoglienza dei pellegrini. Ma in fondo, detto da chi vive in uno stato all'interno dello stato con mura alte venti metri e che può permettersi di non pagare né la tassa sugli immobili né quella sulla spazzatura, ignorarlo è del tutto lecito.





domenica 7 dicembre 2014

Una panda in meno, una marcia in più

Rome wasn't built in a day. E anche l'operazione Mondo di Mezzo non sarà stata da meno. Oltre mille pagine di intercettazioni e ricostruzioni di fatti che, c'è da dirlo, non vanno aldilà del già visto e rivisto nella politica degli ultimi vent'anni. Giuliano Ferrara ha detto sul Foglio che secondo lui si tratta di una mafietta, di una cupolina de noi artri, altro che mafia siciliana. Opinione del tutto personale, ma a quanto dice il Procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, gli elementi di stampo mafioso ci sono tutti. Certo non c'erano famiglie, non c'erano clan, non c'era traffico di droga, ma qualcosa d'importante e tentacolare stava nascendo, e da parecchi anni ormai, tanto che gli effetti devastanti sulla città erano (e sono ancora) evidenti persino a un cieco. Ci sono angoli di Roma che permettono di tornare indietro nel tempo alla New York anni '80. Il Bronx di allora è molto più vicino di quanto si creda. Il livello di sporcizia della città è tale che pure i topi stanno venendo alla luce per chiedere aiuto. "Ué ma dove siamo finiti?" si saranno chiesti "Già torniamocene giù che questi stanno messi peggio di noi." 

Scene di degrado e sciatteria sono entrati negli occhi dei cittadini tanto da assuefarne i loro stessi giudizi. La normalità è mutata così lentamente che non è più possibile riconoscere il senso della legalità, dal come si parcheggia un auto a come si procede per l'assegnazione di un appalto. La presenza di ambulanti in ogni dove è lecita poiché muniti di permesso, ma la leicità sul come vengano dati questi ultimi non è nemmeno lontanamente ipotizzata.

Settimana storica per Roma. Settimana dalla quale Marino, checché ne dicano quelli del Movimento 5 Stelle, ne esce più forte di prima e con una Panda di meno. Speriamo soltanto che quella forza dovuta all'estraneità dei fatti non confermi poi la sua estraneità ai problemi di Roma. Ce ne sono ancora tanti, anche se adesso possiamo credere che la strada sia più in discesa di quanto lo fosse prima di chiudere Malagrotta. 





martedì 11 novembre 2014

Il Partito delle Domenica

Il Movimento 5 Stelle propose Milena Gabanelli come Presidente della Repubblica. Era l'Aprile 2013 e le votazioni interne al Movimento decretarono all'unisono la candidatura della giornalista Rai. Ad oggi, dopo quelle votazioni, il toto quirinale sembra aver perso del tutto in dignità. Già quando si vociferava la Gabanelli come possibile candidata più di qualcuno rimase perplesso. Poi quando la stessa rifiutò quasi divertita la proposta del Movimento di candidarla a futuro inquilino del Colle, si rasentò il melodramma. Melodramma che capitolò del tutto in tragedia quando la Gabanelli, un mese dopo le 'quirinarie', fece un'inchiesta sul Movimento per chiarire dove andassero a finire i soldi del blog o quanto prendesse la Casaleggio Associati dalla pubblicità del sito.

Insomma gli unici vincitori furono tutti gli altri rimasti a guardare, perché dal programma della Gabanelli ne uscì un servizio fazioso, quasi stucchevole, dal quale trapelavano soltanto due cose; che la giornalista aveva capito poco e niente di internet e grillinie che il Movimento doveva assolutamente riguardare le proprie strategie se non voleva fare nuovamente la figura del Partito della Domenica.



lunedì 2 luglio 2012

Italia - Spagna 0 - 4

Vorrei scrivere come mio uso e costume alla fine di una settimana ricca d'impegni consolari, com'è stata quella appena trascorsa, il mio solito editoriale sulla settimana politica e soprattutto calcistica appena vissuta. Ma questa volta non solo mi esimerò dal farlo dissimulando una qualche vaga forma di sciopero della penna nei confronti di una delle più barbine figure di merda internazionali a livello calcistico come nemmeno la più ricca dose di vaccini berlusconiani muniti di corna e bandana abbiano mai potuto sognare di fare, ma andrò oltre considerando la formazione messa in campo da questo governo di gran lunga migliore della squadra di Prandelli e ricordando le parole del più grande terzino aborigeno del Queensland

"il boomerang torna sempre indietro, se non lo sai lanciare"