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giovedì 21 agosto 2014

The Bridal Chamber

"questa cosa è dappertutto, ma in pochi la scorgono e molti di meno la vedono con chiarezza" 

disse il Venerabile continuando a parlarmi

"...e raramente, molto raramente, la tramandano"



martedì 22 luglio 2014

In quel di Bamberga

Incipit della prima missiva che ricevetti dal Venerabile nel lontano 1231 d.C. in quel di Bamberga:

"il Sole, la Luna, le stelle. Venga a Palazzo e le mostrerò come spostarle."



lunedì 21 luglio 2014

La noce di Cocco

Mi trovavo in Grecia con il potente Zufar, il cocco era intero ma nella sue mani si aprì perfettamente a metà e disse:

"se conosci cosa lo univa, saprai anche cosa lo ha separato, così è per lo spirito, se conosci cosa vi separa, saprai anche come unirlo"



Fermata a Persepoli

Come dimenticare le parole del Venerabile e benevolo, quanto potente Zufar Khan II quando ci fermammo a Persepoli sulla strada per il Libano:

"quando la tua metà non c'è ti riuscirà difficile persino mangiare, diversamente quando sarà con te, non ti preoccuperai né di mangiare né di bere"



martedì 11 febbraio 2014

La Giraffa tra le Stelle



mi disse un giorno il benevolo quanto superrimo et venerabile Zufar Khan II: "la giraffa ha il collo lungo perché ha capito prima degli uomini che le cose vanno viste da una prospettiva più alta, gli uomini dal canto loro, sono dotati di un collo corto perché non hanno il coraggio di guardare in faccia la giraffa" 


in memoria di Marius, giraffa di due anni danese, uccisa nello zoo di Copenaghen perché geneticamente incompatibile con la vita di quest'ultimo (fonte wikipedia)

rimane da capire il rifiuto dello zoo di trasferirla altrove, soprattutto di fronte alle numerose offerte ricevute da altri enti

venerdì 15 novembre 2013

Leggende

Mi disse il Venerabile Zufar Khan II quando gli raccontai delle cascate di Laploz: 

"il mondo è pieno di leggende, ma è povero di persone che abbiano il coraggio di crederci"



lunedì 17 giugno 2013

Necessità come virtù

"Levare le tende può essere difficile quando si sta bene, o meraviglioso quando si sta male, tuttavia è sempre necessario" (il Venerabile, quando partimmo dal nostro accampamento nell'Utta Pradesh)


martedì 14 maggio 2013

Completezza

"puoi ignorare qualcosa, puoi ignorare persino tutto, ma non puoi ignorare tutto il resto" 

(il potente Zufar Khan)


lunedì 6 maggio 2013

Tommaso, 86

"Se sono dei, scenderanno sulla Terra, se son mortali saliranno al Cielo, ma se sono Uomini non avranno cielo a cui salire o terra a cui discendere" 


(Zufar Khan, prima della battaglia)


Mestieri

diceva spesso il Venerabile: "prima di vendere assicuratevi d'aver imparato a comprare"



mercoledì 24 aprile 2013

Apparizioni nell'Utta Pradesh

Ricordo quanto mi disse il Venerabile in occasione della nostra visita a uno sciamano di Champawat, nell'Utta Pradesh....lo sciamano aveva delle apparizioni che noi e le persone del villaggio non vedevamo (ovviamente), ma il Venerabile sì e ne diede dimostrazione, poi disse: 

"i sensi possono gettarvi nello sconforto, come possono anche trarvi sino alla salvezza...ciò che appare è misura del vostro amore, ciò che non appare è misura della vostra comprensione; amore e comprensione sono misura del vostro Essere"



venerdì 25 gennaio 2013

YHV

Molte acque dovrà percorrere il tuo spirito prima di affondar la Spada nella Conoscenza che ti appartiene. Ma hai da poco issato la vela nell'aere che già dici d'esser giunto nella mia Terra.

Possa la tua mente bruciar ciò che ti separa dal Cielo, e possano i tuoi occhi scoprire l'Oro di cui sei fatto, perché chi cammina in questi Luoghi, ha visto lo foco piover dal cielo e la terra sublimar nell'aere.





lunedì 31 dicembre 2012

La Rota che non rotea

vorrei salutare questo 2012 con l'augurio di un vecchio monaco, M.Nikaya, antico mag iraniano, tutt'oggi vivente, che dio benedica la sua stessa benevolenza.

egli disse:



ogni cosa su questa terra finisce,
eppur tra le cose dabbasso si celano quelle dell'alte sfere
che vi concederanno il lusso di fermar lo tempo,
li pianeti e pur le stelle

possiate voi conoscerle prima che finisca un altro giorno,
un altro calendario, un'altra era,
possiate voi veder la Rota che non rotea



martedì 16 ottobre 2012

Nulla accade che non sia già accaduto

Una volta successe una cosa. C'era chi diceva che non era successo nulla, chi invece che era successo quello che doveva succedere e chi quello che poteva succedere, c'era chi diceva che quella cosa stava accadendo adesso, in questo stesso momento e chi che non sarebbe mai più accaduta. A un certo punto arrivò uno straniero e disse:

"Se era una cosa buona non avete fatto nulla per farla riaccadere, se invece era cattiva, non avete fatto nulla per non farla riaccadere. In entrambi i casi non l'avete fatta vostra, l'avete osservata, l'avete giudicata, ma non l'avete fatta vostra."

La gente lo guardò con disprezzo.

"Nulla accade che non sia già accaduto, all'inizio come alla fine può succedere soltanto quello che deve accadere."



venerdì 10 agosto 2012

El Curandero



C'era una volta un tipo che era un maestro nel fare i cocktail.

Era specializzato nel Jamaica's Julepp; in questo cocktail tutto era nascosto dalla frutta, certamente buona se mangiata a caso, ma con qualcosa in più se mangiata nell'ordine giusto, per il verso giusto. Nella frutta si sentiva appena un vago sapore di quello che c'era sotto, e tu sapevi che doveva esserci qualcosa sotto e allora cominciavi a scavare mangiandola, stando attento alla buccia dell'ananas e all'asprezza della Smith, ma soprattutto ai semi delle ciliegie. Cosa importante nel fare un simile cocktail, e che solo un maestro come lui sa fare, è non far sentire troppo di questo o troppo di quello, perché bevendolo pensando al rum si senta il rum, sorseggiandolo pensando alla menta si senta la menta o pensando a nulla non si senta proprio nulla!

Ecco, in un certo senso bisognerebbe insegnare a berlo un simile cocktail, perché altrimenti risulta difficile capire che sapore abbia; non sai se devi pensare a nulla, al rum o all'Angostura, alla menta o a chissà cos'altro c'avrà messo dentro quel disgraziato. Sempre nelle giuste proporzioni s'intende.
Sempre lasciando quell'equilibrio che sappia donare sia il dettaglio che la totalità. 

Ho provato a stringergli la mano ma entrando nel bar sembrava sparire, da fuori lo si vedeva invece armeggiare con vodka, ghiaccio e shakerini vari. Lo si sentiva. Era impossibile non capire vi fosse un barman lì dentro. E non ci giurerei ma credo lavorasse lì da sempre.

Però, ripeto, era difficile stringerli la mano, e allora facevo sempre i complimenti alla cameriera:

"...questo è per te e i miei complimenti al barman. Quando lo vedi."

giovedì 9 agosto 2012

Kung Fu

E d'improvviso, qualcuno mi chiamò fuori dalla Città dalle Nove Porte, per fare Kung-FU sulla Montagna Sacra.

"Non chiedo di essere esente dai pericoli, ma di essere senza paura nell'affrontarli."

Non ti ho dato il coraggio affinché tu possa essere senza paura, ma la paura affinché tu possa trovar coraggio.

"Non chiedo che il mio dolore sia alleviato, ma chiedo il cuore per superarlo."

Non ti ho dato il cuore per superare il dolore, ma il dolore affinché tu possa trovare il cuore.

"Non cerco alleati nel campo di battaglia della vita, ma cerco la mia forza."

Non ti ho dato la forza affinché tu superassi questa battaglia ma ti ho gettato in questa guerra per trovare la tua forza.

"Non imploro con ansiosa paura di essere salvato, ma spero di aver la pazienza per conquistare la mia libertà."






lunedì 16 maggio 2011

Cinque giorni e un mantello

...e dopo aver bussato più volte alle pareti di questa casa, mosso libri, acceso rubinetti e spento luci financo a volteggiar sedie nell'aria con me sopra, lo spirito di Apollonio di Tiana mi apparve una sera in tutta la sua naturalezza. E non fu una di quelle apparizioni fantasmagoriche, bluastre che distinguono i morti dai vivi, quanto piuttosto la mera presenza di un barbone dai capelli legati seduto alla mia scrivania.

No dico.
La MIA scrivania.
E leggeva, per giunta.

"Che te ne fai di tutti questi libri giovanotto?"
Beh si, non era la prima volta che avrei discusso di letteratura con persone in grado di attraversare i muri, ma questa volta era diverso. Era diverso per il semplice fatto che era Apollonio di Tiana e Apollonio si sa, aveva la Conoscenza!

"Beh ecco, molti li ho abbandonati. Altri li devo ancora iniziare, ma in effetti mi servono sempre meno, se non altro per fugare la noia."
"Noia!? Giovanotto..." Fece alzandosi e togliendosi degli occhiali che non voglio nemmeno sapere con quale losco raggiro li abbia ottenuti. "...ho notato i corvi questa mattina. Immagino tu li abbia visti, che ne sei a conoscenza."
"Sono circa due mesi che vengono qua."
"Solo di mattina?"
"Prevalentemente di mattina, ma a volte, certe sere, precedono il verso di uno strano animale."
"Capisco."
"Credevo appartenesse a un cucciolo di volpe..."
"...già, un cucciolo di volpe." Sorrise Apollonio.
"No eh?"
"Vedi..." Fece scorrendo alcuni libri che aveva vicino. "...hai trovato qualcosa per la quale sono state distrutte città. Sono stati creati imperi, vendute cattedrali e demolite montagne. E tutto questo solo per vedere compiuto il fallimento di una ricerca. Sono morti uomini, sono spariti uomini e sono impazziti uomini!! Ma il Samsara è ancora qua, a fagocitarli tutti!!"
Parlava con molta calma e scandiva bene le parole. Parole che avevano una potenza che lui solo sapeva quante sfide avessero vinto.
"Giovanotto, non hai nemmeno la più pallida idea di cosa tu abbia smosso attraversando l'Oltretomba." Apollonio mi guardò dritto negli occhi. "Sei più conosciuto in quel mondo che in questo, ho sentito il tuo nome in ogni forma e puoi star certo che presto o tardi si organizzeranno per prendere ciò che hai."
"Non ho nulla che loro stessi non possano avere. E lo saprebbero se solo sapessero cosa stanno cercando."
"Sono qui per metterti in guardia dalla loro ignoranza, perché si organizzeranno veloci, più veloci di quanto tu creda e con la stessa velocità con la quale il tuo nome varcherà i confini dell'Ade."
"Ho capito." E cercai di allontanare il suo sguardo dal mantello nero richiudendo l'armadio.
"Quando parlo di organizzazione è proprio questo che intendo." E indicò la finestra. "Corvi. Strani animali, esseri come me che ti parlano alla luce del giorno." E mi guardò di nuovo dritto negli occhi. "O della notte."
Ma sapevo che era Apollonio e non uno di quei cosi raccapriccianti che una volta mi avrebbero fatto sudare freddo solo parlando.
"Hanno il diritto di cercare ciò che vogliono, e sono certo troveranno ciò che li ha mossi in questa ricerca, poiché non comprendono che il mio piano si estende a dismisura, oltre i confini della loro mente, precedendo di gran lunga le loro scelte."
"Giovanotto, hai cinque giorni. Cinque giorni e un mantello solo."


mercoledì 23 marzo 2011

Visions

...e mi sorprendo quando leggo la fermezza d'alcuni nel dir di conoscermi o di sapere ch'io sia. Sorrido pure quando costoro vanno oltre nel mar del giudizio navigando per acque di cui non sanno gli abissi. C'è chi mi stringe la mano e chi m'inquadra in un corpo. Chi mi sigilla nel nome o chi m'insegna la vita. E mi stupisco di quanto siano strette le corde dei loro violini, così esposte al mio sguardo e così fragili al suono che è sufficiente io dipinga due o tre note nell'aria, che la mia musica le farebbe tremare per tutta una vita.

Eppur lo dissi che nulla io sono di quello che sembro, ma la loro attenzione era altrove che non ricordan di me com'io ricordo di loro.

E ora sappi, caro lettore...
ciò che non conosci di me, io sono.