Jonny Balzella era un vecchio commercialista della mala ormai in pensione, che di tanto in tanto riceveva qualche telefonata per rientrare nel giro, abitava a Roma. Correva l'anno 2021, il mese di Giugno per l'esattezza. E no, non sarebbe rientrato nel giro.
"Cara vado a buttare la spazzatura." Disse alla sua cagnolina Rometta prendendo i sacchi della mondezza che aveva accumulato in tre giorni. Aveva 61 anni, non era tanto vecchio per ritirarsi dal malaffare ma nemmeno tanto giovane per stare dietro a falsi in bilancio e blitz della finanza. Così chiuse la porta e cercò di prendere le buste della spazzatura lasciandosi libera una mano per chiamare l'ascensore.
Ma l'ascensore era ferma qualche piano più su. Jonny senz'acca avrebbe voluto gridare tanto "ehi vaffanculo, vuoi mollare questo cesso di vecchia ascensore ? Hai sentitooo ? " Ma si limitò a sbuffare con la speranza che qualche condomino più in alto lo potesse sentire, e cominciò a scendere le scale.
Jonny senz'acca abitava al primo piano.
E così giunse presto al portone, fece il vialetto condominiale e attraversò la strada. In giro non si vedeva ormai nessuno. Il coprifuoco della pandemia era stato spostato a mezzanotte. Ma nella zona dove abitava, a partire già dalle otto di sera si vedeva poca gente e poche macchine passavano da quelle parti anche durante il giorno. La spazzatura di Jonny puzzava. O forse no ? Forse erano i secchioni, forse era il marciapiede. Diamine se puzzava il marciapiede. Per non parlare degli escrementi dei cani che nessuno aveva raccolto e a guardarli bene non erano certo quelli di un barboncino. Per fortuna non sono sceso in ciabatte pensò Jonny, anche se il suo capo gli proibiva di indossare ciabatte.
"Ma io non ho più un capo.." Disse tra se e se salendo attentamente sul marciapiede. L'ultima volta che ne aveva pestata una dovette buttare le scarpe tanto erano sporche, in compenso vinse centomila euro alla lotteria degli scontrini esattamente il giorno dopo. Ma non sfidò la sorte per arricchirsi camminando alla cieca o guardando i gabbiani. Anche perché centomila euro non erano niente in confronto a quello che aveva pianificato negli ultimi mesi di morbido lockdown.
Intanto nel cielo volteggiavano i gabbiani, attirati dalla mondezza, e forse anche dalle merde di cane, o dai topi che si cibavano del pesce andato a male nella gola dei gabbiani stecchiti dalla puzza di mondezza. Quella città era un fottuto uroboro del vomito. Jonny non era mai stato fuori dall'Italia, ma era così che si immaginava la peggiore delle città indiane. Anzi, forse riflettendoci un pò su, a Varanasi si stava anche meglio. Poi si fermò e mimando il lancio del martello alle Olimpiadi di Seoul, lanciò una ad una le buste della spazzatura verso il secchione. Ma nessuna di queste entrò dentro, rimbalzarono tutte sul marciapiede e un paio si aprirono cadendo a terra.
"Dannazione!" Imprecò incrociando la vista di un topo. Jonny non amava sporcare la strada e anche col secchione pieno e la spazzatura che ne impediva l'accesso, avrebbe piuttosto svuotato il cassonetto pur di non lasciare la sua spazzatura fuori. Questo perché nessuno doveva scoprire le sue abitudini ma soprattutto l'oggetto del suo business. Anche tritando la carta accuratamente, se c'era una remota possibilità di risalire a Jonny, quella possibilità doveva essere annichilita. E poi era una persona pulita, i soldi sporchi erano solo un'obbligata formalità del suo mestiere.
Sistemata la spazzatura tirò fuori il fazzoletto dal taschino, si asciugò la fronte, si pulì le mani con del disinfettante portatile e lo buttò nella spazzatura poco prima di sentirsi dire. "Mani in alto."
Jonny non usciva mai senza il ferro, dopo quella volta che dal gommista gli puntarono una pistola alla tempia dicendo "Dammi tutto quello che hai vecchio bastardo!" Ma tutto quello che aveva Jonny era solo Rometta, il suo barboncino. "Non ho nulla di valore con me ami..." E in meno di un secondo disarmò quel povero tossicodipendente come qualsiasi commercialista avrebbe saputo fare, per poi finire a fumarsi una sigaretta insieme a lui a bordo strada, con le ruote ancora da gonfiare.
Jonny senz'acca non fumava sigarette.
E l'unico momento in cui si separava dal ferro era proprio quando andava a buttare la spazzatura.
"Ho detto mani in alto Jonny..."