lunedì 22 aprile 2013

La Libertà

La vera libertà è la conoscenza della prigionìa, se saprai che puoi fare qualcosa, farai qualcosa, se saprai che non puoi fare nulla, non farai nulla, in entrambi i casi sarai esonerato dal fare e dal non fare.



Il Sonno, la Veglia

Mi disse un giorno il Venerabile: "figliolo, la mancanza di sonno sarà mancanza di veglia, perciò se vuoi esser sveglio, impara prima a dormire"




giovedì 7 febbraio 2013

La Rimessa dei Calessi

Aprii una porta, poi una seconda, e poi una terza...
Sette porte per uscire da quel Luogo, il mio Calesse era l'unico rimasto nella Rimessa dei Calessi, la Luna era l'unica rimasta nel Cielo delle Lune e la Lampada, oh beh la Lampada...

...fu con quella che tornai a casa.

Chiusi una porta, poi una seconda, e poi una terza...
Cinque porte per entrare in quel Luogo, il mio Calesse non era più l'unico nella Rimessa dei Calessi, la Luna non era più l'unica nel Cielo delle Lune e la Lampada, oh beh la Lampada...

...adesso era quella la mia casa.


http://www.youtube.com/watch?v=actZumishxQ

venerdì 25 gennaio 2013

YHV

Molte acque dovrà percorrere il tuo spirito prima di affondar la Spada nella Conoscenza che ti appartiene. Ma hai da poco issato la vela nell'aere che già dici d'esser giunto nella mia Terra.

Possa la tua mente bruciar ciò che ti separa dal Cielo, e possano i tuoi occhi scoprire l'Oro di cui sei fatto, perché chi cammina in questi Luoghi, ha visto lo foco piover dal cielo e la terra sublimar nell'aere.





martedì 8 gennaio 2013

Lascia che il Cielo sia il Cielo

Pubblico: "Come faccio a sapere se sto progredendo?"

Ramesh Balsekar: "Chi progredisce e verso cosa progredisce? Non c'è nessuno a fare alcun progresso. Il più sicuro segno di progresso è la totale mancanza di preoccupazione a riguardo del progresso stesso e circa la liberazione un abbandono non-volitivo a qualunque cosa possa accadere."

Mag M.Nikaya: "No Ramesh, la risposta corretta è che si progredisce in misura della comprensione di ciò che faceva soffrire. Chi fa la sforzo di voler comprendere è colui che conosce la sofferenza e da questa si vuole liberare, molto diverso da quel nessuno che la sofferenza non l'ha mai conosciuta."


Si alza in piedi tra il pubblico l'Ego: "Ma in questo sta il vero riconoscersi! In colui che non ha mai conosciuto la sofferenza. Altrimenti non si è capito né intuito nulla!"

conclude il Mag M.Nikaya:

"Perché mai limitare la vastità del Cielo al nostro misero sguardo? Lascia che il Cielo sia e i tuoi occhi lo vedranno, ma non pretendere che i tuoi occhi siano il Cielo, altrimenti lo perderanno."




lunedì 31 dicembre 2012

La Rota che non rotea

vorrei salutare questo 2012 con l'augurio di un vecchio monaco, M.Nikaya, antico mag iraniano, tutt'oggi vivente, che dio benedica la sua stessa benevolenza.

egli disse:



ogni cosa su questa terra finisce,
eppur tra le cose dabbasso si celano quelle dell'alte sfere
che vi concederanno il lusso di fermar lo tempo,
li pianeti e pur le stelle

possiate voi conoscerle prima che finisca un altro giorno,
un altro calendario, un'altra era,
possiate voi veder la Rota che non rotea



martedì 16 ottobre 2012

Nulla accade che non sia già accaduto

Una volta successe una cosa. C'era chi diceva che non era successo nulla, chi invece che era successo quello che doveva succedere e chi quello che poteva succedere, c'era chi diceva che quella cosa stava accadendo adesso, in questo stesso momento e chi che non sarebbe mai più accaduta. A un certo punto arrivò uno straniero e disse:

"Se era una cosa buona non avete fatto nulla per farla riaccadere, se invece era cattiva, non avete fatto nulla per non farla riaccadere. In entrambi i casi non l'avete fatta vostra, l'avete osservata, l'avete giudicata, ma non l'avete fatta vostra."

La gente lo guardò con disprezzo.

"Nulla accade che non sia già accaduto, all'inizio come alla fine può succedere soltanto quello che deve accadere."



giovedì 20 settembre 2012

Sublimare

"allora sapete cosa fece?"
"cosa fece?"
"la protesse"
"e da chi? dal mago cattivo?"
"no, molto peggio bambini"
"dagli esseri del bosco nero?"
"no, da lui stesso piccoli miei, da lui stesso"



venerdì 10 agosto 2012

El Curandero



C'era una volta un tipo che era un maestro nel fare i cocktail.

Era specializzato nel Jamaica's Julepp; in questo cocktail tutto era nascosto dalla frutta, certamente buona se mangiata a caso, ma con qualcosa in più se mangiata nell'ordine giusto, per il verso giusto. Nella frutta si sentiva appena un vago sapore di quello che c'era sotto, e tu sapevi che doveva esserci qualcosa sotto e allora cominciavi a scavare mangiandola, stando attento alla buccia dell'ananas e all'asprezza della Smith, ma soprattutto ai semi delle ciliegie. Cosa importante nel fare un simile cocktail, e che solo un maestro come lui sa fare, è non far sentire troppo di questo o troppo di quello, perché bevendolo pensando al rum si senta il rum, sorseggiandolo pensando alla menta si senta la menta o pensando a nulla non si senta proprio nulla!

Ecco, in un certo senso bisognerebbe insegnare a berlo un simile cocktail, perché altrimenti risulta difficile capire che sapore abbia; non sai se devi pensare a nulla, al rum o all'Angostura, alla menta o a chissà cos'altro c'avrà messo dentro quel disgraziato. Sempre nelle giuste proporzioni s'intende.
Sempre lasciando quell'equilibrio che sappia donare sia il dettaglio che la totalità. 

Ho provato a stringergli la mano ma entrando nel bar sembrava sparire, da fuori lo si vedeva invece armeggiare con vodka, ghiaccio e shakerini vari. Lo si sentiva. Era impossibile non capire vi fosse un barman lì dentro. E non ci giurerei ma credo lavorasse lì da sempre.

Però, ripeto, era difficile stringerli la mano, e allora facevo sempre i complimenti alla cameriera:

"...questo è per te e i miei complimenti al barman. Quando lo vedi."