martedì 2 settembre 2014

Il Cibo dell'Anima

Ricordo una delle prime lezioni del Venerabile Zufar Khan quando ci invitarono nell'ashram di Tamil ibn'Samar. Ero presente e per quell'occasione vennero preparati dei banchetti di cibo che andavano ben oltre le possibilità economiche dell'ashram, alché il Venerabile giunse e disse: 

"non è forse mangiare quell'opera sacra che trasforma la materia in spirito? e non è forse per questo che quando mangiamo lo dovremmo fare in silenzio, dedicando la nostra attenzione a questo processo, perfetta analogia di un'alchimia ancor più grande? e non è forse la vita sulla terra quella preziosa materia di cui si nutre il nostro spirito nel suo anelare a vette ben più alte in cui la materia è solo un ricordo e non più una necessità?" 

i discepoli di Tamil risposero "sì, è così" 

"e allora perché mai, se mi considerate alla stregua d'un santo il cui corpo è sublimato nella luce di Dio, mostrate a me la bontà di questo cibo del quale io non saprei che farne?" il Venerabile sorrise ai discepoli del defunto ibn'Samar e concluse 

"imparando a conoscere il cibo saprete mangiare e soltanto così placherete la fame che distrugge la vostra anima"



giovedì 21 agosto 2014

The Bridal Chamber

"questa cosa è dappertutto, ma in pochi la scorgono e molti di meno la vedono con chiarezza" 

disse il Venerabile continuando a parlarmi

"...e raramente, molto raramente, la tramandano"



martedì 22 luglio 2014

In quel di Bamberga

Incipit della prima missiva che ricevetti dal Venerabile nel lontano 1231 d.C. in quel di Bamberga:

"il Sole, la Luna, le stelle. Venga a Palazzo e le mostrerò come spostarle."



lunedì 21 luglio 2014

La noce di Cocco

Mi trovavo in Grecia con il potente Zufar, il cocco era intero ma nella sue mani si aprì perfettamente a metà e disse:

"se conosci cosa lo univa, saprai anche cosa lo ha separato, così è per lo spirito, se conosci cosa vi separa, saprai anche come unirlo"



Fermata a Persepoli

Come dimenticare le parole del Venerabile e benevolo, quanto potente Zufar Khan II quando ci fermammo a Persepoli sulla strada per il Libano:

"quando la tua metà non c'è ti riuscirà difficile persino mangiare, diversamente quando sarà con te, non ti preoccuperai né di mangiare né di bere"



venerdì 27 giugno 2014

Roma, 2014 d.C.

Era una mattina di Marzo, i gabbiani volavano bassi e qualche fiocco di neve scendeva lento dal cielo per posarsi sul lago davanti casa. Potevo sentire il trimotore di un grosso yacht anche con le finestre chiuse, qualcuno a bordo rideva e brindava ancora, facendo tintinnare i bicchieri mentre la neve scendeva sempre più lenta, come a dire che tutto prima o poi, si sarebbe fermato.

Ma figuriamoci, era già tutto fermo da un pezzo ormai, la signora del piano di sopra stava sbattendo i tappeti in balcone con tanto di sporcizia che scendeva lenta fin nel giardino del piano terra, i gabbiani avevano puntato il rarissimo camion della spazzatura, e di certo non per predarlo ma per far valere i loro diritti sui sacchi della mondezza buttati in strada. Intanto qualcuno se la rideva di prima mattina sfasciando i vetri delle macchine parcheggiate davanti casa e la latrina di fronte che non drenava più acqua dalle piogge dall'autunno scorso, era finalmente piena delle schifezze del tappeto della signora di sopra.