venerdì 27 giugno 2014

Roma, 2014 d.C.

Era una mattina di Marzo, i gabbiani volavano bassi e qualche fiocco di neve scendeva lento dal cielo per posarsi sul lago davanti casa. Potevo sentire il trimotore di un grosso yacht anche con le finestre chiuse, qualcuno a bordo rideva e brindava ancora, facendo tintinnare i bicchieri mentre la neve scendeva sempre più lenta, come a dire che tutto prima o poi, si sarebbe fermato.

Ma figuriamoci, era già tutto fermo da un pezzo ormai, la signora del piano di sopra stava sbattendo i tappeti in balcone con tanto di sporcizia che scendeva lenta fin nel giardino del piano terra, i gabbiani avevano puntato il rarissimo camion della spazzatura, e di certo non per predarlo ma per far valere i loro diritti sui sacchi della mondezza buttati in strada. Intanto qualcuno se la rideva di prima mattina sfasciando i vetri delle macchine parcheggiate davanti casa e la latrina di fronte che non drenava più acqua dalle piogge dall'autunno scorso, era finalmente piena delle schifezze del tappeto della signora di sopra.


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