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venerdì 28 gennaio 2022

La Terza Repubblica

Il mio amico Franco è stato più volte, ingiustamente, tirato in ballo per giustificare il fallimento della politica. Hanno detto di lui che se si fosse uniformato al pensiero unico e alle direttive del suo partito, adesso l'Italia sarebbe fuori dalla crisi.

Ma l'Italia attuale, dice Franco, è nata nella crisi e nella crisi morirà, perciò tanto vale agevolare il processo e mandare a quel paese chi non fa gli interessi della nazione ma soltanto quelli del proprio partito. Io però rivendico il diritto di sbattermene di quello che pensa la classe dirigente di me. Hanno detto che sono un venduto, un anarchico, un facinoroso. Hanno detto che ho fatto fallire la Terza Repubblica. No..io dico no.. nulla di tutto questo, io sono un meccanico, abito a Messina e la mia famiglia, i Tiratore, vende pesce da quasi 90 anni.


lunedì 24 gennaio 2022

Qul-Code

La Cina ha annunciato l'anno scorso che i test anali possono essere più efficaci dei soliti test del naso e della bocca.

Immaginate adesso un cambio di paradigma in tutte le farmacie dell'universo terracqueo.

"Si tiri giù i pantaloni per favore."
"Come i pantaloni?"
"Pantaloni e mutande, forza che abbiamo un sacco di culi da tamponare."
"Ma.. veramente io volevo un tampone orale."
"Guardi questo non è un sexy shop, siamo una farmacia seria noi e da oggi facciamo solo tamponi anali."
"Ma... così, davanti a tutti?"
"Di cosa si vergogna? Le persone hanno chiesto più trasparenza e noi abbiamo accolto la loro richiesta. Avanti, si fletta!"

 



 

venerdì 21 gennaio 2022

Poi tutto cambiò

Nuovo DPCM: "Non servirà il certificato base anche per partecipare a un processo in tribunale."

E' così che è cominciata la mia carriera di avvocato. Passavo le giornate tra un tribunale e l'altro, cercavo le migliori udienze, i migliori giudici, i peggiori criminali. Potevo muovermi nella totale libertà, senza alcun codice, senza tesserini.. finalmente ero tornato a vivere. Durante i processi più noiosi mi leggevo uno o due libri di Perry Mason, se c'era la giusta luce facevo alcuni sketch della scena del crimine e se arringavano in dialetto mi registravo le migliori frasi di nascosto. A sera tardi poi mi rivedevo le puntate di un giorno in pretura nemmeno fosse una serie netflix. Processo dopo processo, stavo facendo carriera all'Università della Vita. Se prima per me il colpevole era il maggiordomo, adesso si apriva un ventaglio di possibilità tale che li avrei fatti arrestare tutti per poi monitorarli ciascuno nella propria cella. Ma non si poteva fare.

Al tempo.

Poi tutto cambiò. Perché mentre partecipavo da uditore alla mia nuova facoltà di giurisprudenza, il mondo fuori sembrava impazzito. Non si poteva più manifestare, i media non facevano altro che invitare fenomeni da baraccone per portare avanti la tesi di complottisti fuori di testa e la gente si tagliava i capelli al supermercato ormai da mesi. Se facevi la benzina dovevi mettere 2 guanti e 1 mascherina, ma se mettevi il diesel erano 3 guanti e 2 mascherine. Se dovevi fare la spesa invece dovevi uscire in base al cognome non più di 2 volte al giorno mentre se uscivi a fare jogging dovevi farlo di notte e vestito di nero e per un tempo massimo di 9 minuti nonché aspettarti che qualche vaccinato ti tirasse uno o due sacchi della spazzatura addosso. 

"Cosa fai imbecille!"
"Sto correndo, perché?"
"Pazzo criminale!"

Se salivi sull'autobus dovevi prenotarti il posto in piedi tramite app, ma una volta sull'autobus per scendere dovevi farti un tampone. Esatto, un tampone. E non ti facevano scendere se risultavi positivo. L'unica alternativa era recitare l'ultimo DPCM a memoria. Nei bar poi si faceva tutto in piedi e al banco. E senza toccare nulla. Il caffè lo dovevi leccare, persino i guanti erano banditi. Lo zucchero per fortuna lo potevi ancora chiedere, ma era il barista a metterlo. Quello che odiava le persone non vaccinate. Un mio amico fu costretto a bere caffè e sale per una settimana di fila, poi cambiò bar. Ma quella frase divenne una frase in codice per dire "cambio paese".

"Io cambio bar Alberto."
"Come cambi bar! Proprio adesso che si sono specializzati in maritozzi con la panna?"
"Non è più il bar in cui credevo, non ci sono garanzie sul caffè, lo zucchero è di dubbia provenienza e i cornetti li chiamano brioches, proprio come al nord."
"Già le cose stanno cambiando Sergio, hai ragione."
"Tu rimarrai in questo bar per sempre?"
"Beh Sergio, non so.." Dissi mentre mangiavo avidamente il mio maritozzo. "Questi maritozzi sono davvero buoni, non so se altrove li fanno così e poi questo bar è vicino casa." 
Sergio mi guardò disgustato. Mi accorsi solo dopo che avevo la panna sul naso, così cercai di dire qualcosa di sensato. 
"No, la verità è che sto studiando giurisprudenza all'Università della Vita."
Sergio era sempre più attonito.

"Ma dimmi Sergio, quella storia della dubbia provenienza dello zucchero.. è come penso io?"
 

 


mercoledì 19 gennaio 2022

Addio Rocco

19 Gen 2022

Oggi il barbiere mi ha chiesto il certificato rafforzato.

"Ma Rocco! 'o vedi pure te er panettone che c'ho in testa? E poi il Marchio di Satana è richiesto a partire da domani, cosa vai farneticando?"
"Si lo so, ma devo tutelare la mia attività. I clienti cominciano a parlare."
"A parlare?"
"Si, qualcuno ha messo in giro la voce che taglio i capelli anche ai seguaci di Ippocrate, Osho e Donald Trump. Non posso permettermi un controllo dei vigili."
"Ma se i vigili sono stati sospesi dal servizio perché nessuno di loro ha il rafforzato..?"
"Vabbé m'hai capito arbé, dai tié.. te presto du forbici e un pettinino, fatteli tajà dar vicino de casa, quello che se fa i clisteri de camomilla."
"Non era camomilla, ma alloro. E non erano clisteri ma tisane."
"Ecco, fatte lo shampoo con le tisane di alloro, poi però me riporti er pettinino."
"Rocco mi deludi, dopo tutti questi capelli. Ti ho fatto provare ogni sorta di shampoo e di gel, hai usato la mia testa per fare carriera e ora mi volti le spalle."
"Se riesci a resistere ci vediamo il primo Aprile."
"Il primo Aprile non è un gran giorno per tornare a vivere, Rocco."
"Allora il 2."
"Si, Novembre..." Mi guardo attorno. I due unici clienti mi guardano attoniti, spostandosi al mio passaggio. Uno di loro si stava pulendo la suola delle scarpe con l'Amuchina. 
 
"Addio Rocco."



sabato 15 gennaio 2022

Mai dire News - 15 Gen 2022

L'azienda dei trasporti romana ATAC pensa di assumere l'esercito per colmare i posti vacanti degli autisti assenti in queste settimane. Entusiasti dell'exploit del Generale Figliuolo, si sono probabilmente lasciati ammaliare dalle Forze Armate.

"Capo, abbiamo trovato una soluzione per tamponare il problema degli autisti assenteisti."
"Basta con questi tamponi Giovanni !" Deve aver risposto l'AD di ATAC.
"Guardi capo.." E gli schiaffa sulla scrivania un depliant della Folgore. "..questi guidano carri armati, vanno sott'acqua senza bombole e si lanciano col paracadute di notte, sono gli uomini che cerchiamo. Sono pure meccanici e sanno stare senza mangiare e senza bere per più di venti giorni di fila."
"Interessante."
"E sono esperti di esplosivi, nel caso vadano a fuoco ancora alcuni nostri bus, e poi sanno affrontare dieci aggressori armati con la sola mano sinistra."
"Bene, assumiamoli!"

Negli Stati Uniti la Corte Suprema revoca l'obbligo di vaccinazione per i lavoratori, l'Australia prova a inseguire la chimera del contagio zero e non riuscendoci se la prende con Djokovic per dimostrare al mondo che aveva ragione, a prescindere. Dicono sia per una questione di 'sentiment' nella popolazione, anche se non si capisce in quale legge il sentiment sia contenuto.

I funzionari sanitari canadesi avrebbero ammesso di aver avuto accesso alla posizione del cellulare di 33 milioni di cittadini corrispondenti all'87% dell'intera popolazione, e tutto questo senza il loro consenso. Praticamente al mattino si ritrovavano in ufficio e invece del buongiorno dicevano: "Avete visto che Sam Mac Donald ha fatto la spesa anche ieri sera?"
"Già, è la terza volta in sette ore e mezzo."
"Secondo me ha un amante in quel supermercato."
"Sarà ma io faccio preparare le teste di cuoio, al prossimo acquisto di latte lo preleviamo e lo interroghiamo nella casamatta!"



giovedì 13 gennaio 2022

Le gesta di Berlun Hood

Una persona buona, altruista e magnanimamente umile. Padre di 52 figli, marito di 72 donne, nonno di 141 nipoti e suocero di 47 generi. Figlio dei figli. Amico di tutti coloro che lo odiano e nemico dei ladri che rubano ai poveri. Soprannominato simpaticamente dalla Regina Elisabetta "Berlun Hood", è in cima alla lista di tutti i contribuenti italiani e li guarda spesso dall'alto con piglio sereno e responsabile.

E' il più giovane tra gli imprenditori anziani ad essere stato nominato Cavaliere Parsifal dei Giovani Imprenditori Bianchi Senza Macchia e Senza Peccato. Egli è giovane tutt'oggi, Cavaliere un pò meno. E' stato un self-service-made-man, inventore delle città "sicure", delle campagne "a posto" e dei laghetti "così così". Alchimista e amico dei libri, ha donato l'elisir di lunga vita a tutte le sue mogli.

Ha messo fine alla Guerra Fredda come agente in incognito durante la famosa operazione "Bunga Bunga". E' stato il leader più applaudito di sempre (record di 18 minuti e 31 secondi) alla Fiera delle Foche Monache di San Pietroburgo nel 1997 ed è stata l'ultima persona ad essere democraticamente eletta prima della dittatura che tutt'oggi tiene in scacco la popolazione. 

Nel 2009 ha costruito personalmente la casa a tutti i terremotati dell'Aquila. Fondatore del centro destra liberale, garantista, europeista, assenteista, cristiano, indù, buddista, ebreo, musulmano. E' stato il parlamentare italiano più votato di sempre con un miliardo e mezzo di voti in una sola sessione elettorale. Da notare che contò le schede tutte lui e nel giro di una sola notte.

E' stato insignito della medaglia Fields senza conoscere la matematica, del Nobel senza conoscere la Fisica e del Pulitzer senza conoscere l'italiano. Nel 2009, con grande sprezzo del pericolo, ha salvato il Papa da una madonnata in fronte e per questo è stato proposto come Papa Honoris Causae l'anno successivo. Ha vinto sette volte l'Oscar, 18 volte il David di Donatello e 23 volte il Donatello di David. Vincitore del Disco d'Oro nel '71, le sue abilità canore sono state paragonate a quelle delle sirene.

Signore e signori, al Quirinale quest'anno votate il Parsifal di Arcore! 

Rielaborazione di pag.5 de Il Giornale del 13 Gen 2022









martedì 11 gennaio 2022

Il notiziario più pazzo del mondo - 11 Gen 2022

Il Venerabile Maestro Anziano di Gran Croce, nonché Illustrissimo quanto Sapiente e Migliore dei Migliori Mega Presidenti d'Oro avrebbe espresso forti dubbi sulla figura del giornalista in senso lato. Questi suoi dubbi sarebbero sortiti in seguito al golpe di matrice inglese nella Conferenza Stampa di ieri, dove un giornalista avrebbe fatto una domanda (persino) intelligente.

"Chi era quello?" Avrebbe chiesto poi dopo esserselo mangiato.
"Era un giornalista sua Altissima Vastità. Ma così a crudo, non so se era il caso..."

Intanto si fa di tutto in Lombardia per agevolare il processo di somministrazione del Santo Elisir; centri d'inoculamento aperti sia di giorno che di notte, sarà possibile inoculare senza prenotazione, attraverso la giacca e col permesso d'inveire contro l'inoculatore.

Tutto è pronto invece sul fronte dei blindatissimi Australian Closed dove Djokovic verrà dato in pasto a un democratico pubblico pieno di livore guidato dal Santo Nadal e dal suo motto "Tutto quello che dice la Legge è bello e sano." Chissà se la pensano così anche i nordcoreani.

E per finire, la Serie A pensa a un campionato di soli asintomatici, unico prerequisito: essere sani (di mente però).


 

Il discorso del Venerabile Mariotto il Grande

Il Migliore dei Presidenti, il Presidente dei Presidenti Illustrissimi, ovvero l'Altissimo Presidente del Magnifico Board dei Golden Presidents, noto al volgo, ai sudditi e ai suoi stessi supporters col nome di Mariotto il Grande, ha concesso il suo prezioso e limitato tempo per una veloce quanto ridondante (per lui) precisazione.

"I problemi dell'Italia, la mafia, il riscaldamento globale e l'invasione delle cavallette africane sono problemi che affliggono l'uomo da tempo immemore. Ma non posso esimermi dal menzionare financo il conflitto israelo palestinese, così come l'analfabetismo nelle zone povere del pianeta e la pessima distribuzione delle risorse nello stesso. Pensiamo poi alle macchie solari che influiscono sulla ricezione dei nostri telefonini, a Sanremo, alla cimice Halyomorpha che ha invaso l'hinterland milanese e ai ristoranti che vendono o cucinano cibo scaduto. Questi sono problemi che ritardano il nostro intero processo economico e che rendono difficile persino la minimizzazione degli sprechi. L'Europa è consapevole di questo e noi siamo consapevoli dell'Europa. Ebbene, tutti questi problemi sono dovuti esclusivamente ai dissidenti, ai facinorosi, ai titubanti del Sacro Elisir." 

"Ma Signor Presidente." Fa una persona tra il pubblico.
"Sì, dica."
"In Inghilterra abbiamo risolto il problema della cavallette senza imporre alcuna restrizione."
Il Venerabile guarda il tipo con sguardo vitreo, quasi assente.
"Per non parlare poi delle macchie solari. Abbiamo telefonini che prendono anche sott'acqua adesso. Ecco Signor Presidente, le chiedo in nome della Scienza, come è possibile che voi affrontiate gli stessi problemi in maniera differente dagli inglesi? La scienza italiana è forse diversa da quella inglese?"
Il Migliore degli Altissimi cambia espressione in viso senza cambiarla, accenna a un sorriso senza sorridere e sprizza odio senza sprizzare. "Lei è forse un giornalista?" Chiede Mario al pensante.
"Beh sì, sono un giornalista."
"Ecco, voi avete il brutto vizio di fare domande e i peggiori di voi pensano anche di fare domande intelligenti."
"E' comunque una domanda lecita Signor Presidente."
Qualcuno dalla penombra gli sussurra Signor-Illustrissimo-Presidente a mò di correzione.
"Non accetto domande a cui non so rispondere." Chiosa il Mariotto. "Non chiedetemi cose di cui non so nulla, città, paesi o animali in via di estinzione. Ho già abbastanza da fare con questi stronzi del Cittiesse che soltanto pensare a un altro paese con altri stronzi simili mi viene il voltastomaco."

"Benissimo Signor Presidente."
"Illustrissimo!"
"Illustrissimo Presidente."
"Signor!"
"Signor Illustrissimo!"
"Presidente, cazzo!"
"Signor Illustrissimo Presidente del Cazzo!"


FINE CONFERENZA STAMPA.







In fila al bar

Ero lì in fila, che attendevo di fare colazione in Farmacia.
Molti di loro credo fossero in fila per prendere dei farmaci (cose da pazzi) o peggio per farsi un tampone. I più temerari avevano solo bisogno di un consiglio. Psicologico.

Un povero cristo cercava qualche volontario che gli sputasse in faccia per ottenere facilmente la carta verde. Un altro povero cristo, giunto in ritardo, ha cominciato a fare lo stesso tipo di richiesta provocando le proteste del primo povero cristo. 

"C'ero prima io."
"Gli sputi non sono tuoi!"
"Ma se ne hai bisogno posso sputarti in faccia appena riesco ad ottenere la carta verde."
E si sono scambiati il numero di telefono. 

La signora davanti a me indossava tre mascherine, un foulard e un assorbente con sopra un arcobaleno disegnato dalla nipote di cinque anni e la scritta "Andrà". Il signore in fila dietro di me si teneva invece il casco integrale in testa. Aveva lasciato persino la moto accesa a bordo marciapiede, tanto che in tempi non sospetti avrei pensato a una facile rapina. Ma gli unici a rapinare ormai erano solo i farmacisti. Leggo le ultime notizie sul cellulare e finalmente arriva il mio turno per chiedere il solito cappuccino e cinque cornetti per la famiglia.
"Ma non siamo mica al bar." Mi fa perplessa la barista farmacista. Io sapevo che era una frase in codice e sapevo anche come rispondere a tono. "Per l'esattezza un macchiato freddo con latte di soia." La barista farmacista mi guarda basita senza proferire parola. Io la guardo o meglio, la scorgo da dietro i miei occhiali appannati e ribadisco. "Sen-za-zu-cche-ro."

Finalmente annuisce e guardandosi attorno con circospezione mi chiede a bassa voce: "Base o rafforzato?"
"Rafforzato con scadenza a sei mesi."




lunedì 13 dicembre 2021

Il Grande Reset

Tratto da una storia vera.
 
Era mattina ed era ancora emergenza nazionale, nel senso che non avevamo più nulla nel frigo da circa due ore. Faccio incetta di viveri al supermercato sfoderando la moderna tessera del partito, ovvero quella dei punti del medesimo. Considerando il periodo prenatalizio e l'orario, il medesimo pullulava soltanto di ultra settantenni nonché di ultrà sessantenne. Ma questo l'avrei scoperto soltanto alla cassa, con sgomento.

Ed ero lì infatti, alla cassa numero 2 che sfidavo come al solito la perfida cassiera di turno. Lei a sua volta sfidava me e invana cercava di passare i pezzi prima ancora che io l'imbustassi. Ma io imbustavo come se non ci fosse un domani. Anzi, avrei tanto voluto dirle: "Ehi... questa mano imbustava da prima che tu nascessi..." e "Se vuoi imbusto bendato e con una mano sola..." o ancora "Vuoi forse due buste di vantaggio?" - ma era mattina e c'erano problemi ben più grossi da risolvere. E questi erano per l'esattezza alla cassa numero 5.

"Per favore la mascherina sul naso!" Inveisce la cassiera della 5.
Controllo subito la mia, sicuro d'averla dimenticata nel giubbotto, la cerco nelle tasche ma sento che invece era sul naso, e da un pezzo pure. Me ne accorgo perché avevo gli occhiali appannati e il solito giramento di testa dovuto all'anidr...no, scusate quello è l'alito. 

"Per favore signore metta la mascherina!" Ribadisce la cassiera ad alta voce. Mi giro e vedo un anziano intento a soffiarsi il naso alla cassa. Mentre imbustava la spesa si era tolto per pochi secondi la mascherina (dando peraltro un discreto vantaggio di mezza busta alla sfidante). Il signore le mostra il fazzoletto, come prova della sua innocenza. Ma ormai il gioco è fatto. Tutto-il-supermercato-sapeva.

La casseria della 2 smette di gareggiare a Bustology con me, la signora dietro al vecchietto fa la faccia indignata, mentre il pover'uomo continua a mostrare il fazzoletto anche agli astanti. 

"Vergogna!" Si sente dalla fila degli assorbenti & pannolini.
"Ma cacciatelo dal supermercato no?" Dice la signora sessantenne dietro di me. 
"Oppure chiamate i carabinieri." Aggiunge l'amica sessantenne della signora sessantenne.
La mia cassiera annuisce con convinzione tanto che vedo centinaia di pollici in giù svolazzare sopra la sua testa. Io intanto metto gli ultimi prodotti nella mia busta, ma la vittoria ormai non aveva più senso. C'era molto di più in gioco di un match a Bustology.

"Mi scusi..." Fa l'imputato della cassa 5 come fosse di fronte al suo datore di lavoro. "Mi stavo solo soffiando il naso, ecco vede? Me la rimetto." 
"Solo soffiando il naso? Ma dopo due anni ancora queste cose dobbiamo sentire?" La signora dietro di me comincia ad alzare i toni.
"Ma chiamate i carabinieri, il direttore, la Lucarelli!" Esclama con veemenza l'amica.
"Lei non si rende conto, dice la Cassiera. Farò finta di niente, ma sappia che la dovrei segnalare alle autorità."
L'anziano sempre più mortificato la guarda senza capire. Mette lentamente il latte nell'unica busta che aveva e tira fuori venti euro per pagare. Intanto il Signore degli assorbenti & pannolini giunge alle casse. "Vergogna, ma lei è ancora qua? Ma ce l'ha il green pass almeno?"
"Ci vuole il super green pass!" Rincara la signora dietro di me.
"Io chiamerei i carabinieri, fatelo controllare a loro!" Aggiunge l'amica.
Il clima si scalda, io provo a svegliare la mia cassiera ricordandole che ero in attesa dello scontrino, ma sembra come ipnotizzata dalla scena.
"Già, scommettiamo che non è neppure vaccinato?" Aggiunge la padrona del mio scontrino.
"Mi scusi.. se posso, lo scontrino?"

L'anziano signore prova a dire ancora qualcosa. "No no (parole incomprensibili)."
"No cosa? Non è nemmeno vaccinato? E lo sapevamo! Mica c'era bisogno di confermarlo."
"Ma tu guarda se non ha contagiato tutti adesso." Fa il Signore dei pannolini toccandosi la gola.
"No vabbé io chiamo la polizia." Aggiunge la signora dietro di me pulendosi le mani con la glicerina.
"Meglio i carabinieri." Ribadisce l'amica poggiandosi al nastro probabilmente per non svenire.

Alché, mi sono ricordato le parole del saggio Piero Angela sui ragazzi che prendono 10 a scuola e poi non sono in grado di intervenire quando viene fatto del male a un compagno. Lo sentivo mentalmente ma era come fosse alla cassa numero sei, che si girava sulla sua sedia rotante e parlava soltanto con me.  "...avete prestazioni eccezionali voi giovani ma poi non avete gli strumenti per aiutare un vostro amico o riconoscere un bisogno."
 
E così esclamo, sprezzante del pericolo: "Ma non serve il certificato per entrare in un supermercato!"
 
La signora sessantenne dietro di me distoglie lo sguardo dalla 5 esattamente come quando Terminator si girava verso Fat Boy prima di rubargli il fucile e risalire sull'Harley. Per cinque lunghi secondi nessuno ha più inveito alcunché. Per un attimo mi è sembrata fosse andata via anche la luce. Ma erano i miei occhiali ultra appannati ormai.

"Ma cosa c'entra!?" Mi fa Terminator. "E poi chi è lei, un giornalista, un pennivendolo?"
"Ma cosa dice signora?"
"Ecco, qui ce n'è un altro.. chiamate il direttore presto!" Aggiunge l'amica sempre più pallida.

Intanto l'imputato si abbassa la mascherina, e quasi lo vedo alzare le mani. "Sono vaccinato! Sono vaccinato!" La cassiera invece di battere il prosciutto del povero anziano, vorrebbe puntargli il lettore di codici addosso.
 
La signora dietro di me non aveva più argomenti. La cassiera mi stampa lo scontrino e mentre me ne vado vedo uscire delle lacrime dagli occhi dell'imputato. "Vi giuro, io non ci volevo nemmeno venire al supermercato." Dice il signore. "Sono uscito perché c'era il sole! Mia moglie mi ha costretto a fare la spesa."
 
Il Signore dei pannolini si avvicina, guarda la cassiera e poi fa: "Annulla lo scontrino."
 
"E' sicuro Direttore?"
"Certo, premi il tasto RESET."
"Quello piccolo o quello grande?" 
"Quello grande. E poi lasciatelo andare."
 



 


martedì 14 settembre 2021

Vedete, non è tanto perché ma per quale


Il Papa ha invitato a non fare omelie troppe lunghe. Sarebbe bene fermarsi sui dieci minuti, altrimenti gli astanti si perdono, si annoiano e vivono male la messa. Bisogna raccontare cose che rimangono, che si possano ricordare una volta tornati a casa.

E sono perfettamente d'accordo, perché a me già la cadenza musicale dell'omelia fa venire il sonno. Peggio ancora se il prete, in piedi di fronte al microfono, comincia a fare le sue pause, a guardarsi le unghie in contro luce, poi riflette un poco e poi riprende a parlare. Giunge al suo climax perdendo quasi la voce e poi si ferma. Proprio sul più bello.

E' uno stillicidio!

Ci sono lettere degli apostoli che non ho più saputo come sia andata a finire. Ma ho anche amici che frequentano la stessa chiesa da anni e che non hanno ancora capito la trama. Poi, una volta che hai perso il filo devi aspettare l'anno prossimo. I cattolici più bravi studiano a casa e la volta successiva sono già preparati. Funziona un pò come gli esami universitari, i migliori passano con gli esoneri, per tutti gli altri bisogna aspettare la sessione successiva. 

Una volta mia madre tornò a casa infuriata.

"Cos'è successo madre?"
"Non ne potevo più e me ne sono andata."
"Omelia lunga vero?"
"Considera che l'introduzione è finita dopo 45 minuti. Il segno di pace ce lo siamo scambiati dopo un'ora e mezza, tuo padre dormiva e alla fine il prete ha detto pure - Vedete, non è tanto perché ma per quale"
"Capisco, ma papà dov'è?"
"E' ancora in chiesa che dorme."

Un mio amico abruzzese andava matto per le campane, fu quello a scatenare la sua voglia di farsi chirichetto e poi prete. E io ovviamente provai a farlo desistere.
 
"Andrea, pensaci bene..."
"Albé tu non capisci, quelle sono campane!"
Guardai il campanile del paese, poi tornai su di lui. "Hai ragione Andrea, non c'avevo pensato."
"E domani le potrò suonare da solo!"
"Bene, ma il passo successivo è parlare in pubblico, dovrai fare l'omelia."
"Ma quella è roba da pret..."
"Già."
"Merda."

Ad Andrea piacevano i sacramenti, piaceva il vino e piacevano le canzoni (al tempo prendeva lezioni di chitarra). E ovviamente, piacevano le campane. Ma non gli piaceva parlare, era un tipo taciturno, riservato. Se ci pensate, ad Andrea piaceva andare in discoteca ma aveva paura di ballare, figuriamoci di approcciare al prossimo. In chiesa per lui c'era musica, alcool e cibo (anche se sciapo), e a volte rimediava pure qualche spicciolo.

"Albè scrivimelo tu il testo, possibilmente qualcosa che vada a rotazione sui 12 mesi."
"Ma Andrea, sono 53 settimane!"
"Fanne quindici e poi ricomincio, non se ne accorgerà nessuno."


 
Ed ecco a voi l'omelia numero uno che scrissi per lui quella sera:

"Oggi giorno siamo di fronte a una questione interessante. Per quale motivo Gesù riunì dodici apostoli e non undici oppure tredici.
 
Come vedete, non è tanto perché ma per quale.
 
Perché non è come ci immaginiamo le cose che le cose si manifestano da sé, ma è piuttosto come le cose sono, che vengono riflesse della vostra luce. E Gesù lo sapeva. E lo sapeva anche Erode. Al tempo.

E anche noi, nella nostra vita, siamo chiamati a rispondere, a sapere. Chi sa fa, chi non sa critica e chi non sa criticare, non fa niente. Diceva Timoteo. Perché solamente con la volontà ci possiamo redimere delle cose che non sappiamo ancora. Se solo le sapessimo.

Tuttavia, la fede ci illumina il cuore, la mente e il cammino (per Andrea divenne il camino). Proprio come successe a Timoteo, sulle rive del Nilo. Per quale motivo egli divenne un cristiano non ci è dato sapere, ma quello che facciamo in vita, riecheggerà per l'eternità."
 

E quella Domenica, la prima e la seconda fila piansero.
Dalle risate.

sabato 11 settembre 2021

Torvi & Seriosi


Ero in questo palazzo enorme, nuovissimo. Stavo percorrendo l'androne con mia figlia che sparava domande a raffica mentre ero al telefono con la lavanderia. Il feroce chihuahua che tenevo al guinzaglio cercava di fare pipì ovunque. Un vaso, poi un altro vaso, poi un vaso Ming

"No cosa fai, ferma!"
"Come dice?" Rispose la lavanderia.
"Ah no scusi, stavo parlando al mio cane."
"Ah."
"Lei non ha cani vero?" Le chiesi mentre cercavo il numero da citofonare sull'elenco dei condomini.
"...no. Posso fare qualcosa per lei?"
"Sono Oliva, ho lasciato una cuccia per cani, ricorda?" Intanto scopro che devo comporre il 113 ma digito 112. Vabbè penso, sempre guardie sono.
"Si chi è?"
"Scusi ho sbagliato numero! Cercavo il 113."
"Ah ok." Mi fece intanto la lavanderia al telefono chiudendomi malamente in faccia. Per fortuna il 112 mi aprì poco prima che il mio chihuahua battezzasse il tappetino dell'androne.
"Cosa stai facendo!"
"Come dice?" Mi chiese il 112.
"Ah no scusi, stavo parlando al mio cane." Ed entrammo tutti e tre.. io, il cane e mia figlia. 
"Ah."
 
"Hai visto che bell'androne che hanno qua?" Feci notare alla piccola, ma lei era in loop sulla domanda numero quattro in attesa che la sbloccassi per permetterle di chiedermi chi abitasse in quel bel condominio. Nel frattempo che aspettavamo l'ascensore, richiamai la lavanderia.

"Qui lavanderia."
"Si sono sempre Oliva." Ed entrammo in ascensore. "Forse è caduta la linea, ma come le dicevo ho lasciato una cuccia per cani... ricorda? Da lavare ovviamente, non come deposito.." La mia voleva essere una battuta, ma dal tono credo venne interpretata come una minaccia mafiosa. Poi digitai il numero tre, mentre mia figlia cominciò a fare le linguacce sul grande specchio dell'ascensore. Mentre io me la ridevo con lei, il nostro chihuahua svolgeva il suo lavoro di FORENSICS per capire se il cane dell'ascensorista avesse mangiato merluzzo nordico o nasello lo scorso Natale.
 
Ma l'ascensore invece di andare su, se ne andò giù. La signora della lavanderia disse qualcosa come - A-MO-A-BA-ERE-E----AN-TA e poi sparì come risucchiata in un wormhole. Mia figlia cominciò a chiedere a raffica dove stessimo andando e io di riflesso entrai in loop con la domanda "Pronto?" "Pronto?" "Prontoooo?"

Poi le porte dell'ascensore si aprirono.

Alzai la testa e tutto si ammutolì. Tutto tranne la musichetta del garage. 
"♬ Tuttu-turu-ru-ttu-ruuu ♬♬" 
 
Di fronte a noi una signora sui 45, forse 45 e mezzo, con sguardo serio, truce. Accanto a lei quello che forse era il marito. Sempre della famiglia torvi & seriosi
 
Mi feci istintivamente indietro per farli entrare, ma non si mossero.
"♬ Tuttu-turu-tu-ru-ttu-ruuuuu ♬♬"

"A che piano?" Chiesi allora allontanandomi la cornetta del telefono dall'orecchio come a migliorare la situazione uditiva. Ma non ebbi risposta. I torvi & seriosi erano ancora là. Mia figlia non faceva più domande e così, mestamente decisi di premere il pulsante di chiusura porte. 
 
"Con permesso."
"♬ Tuttu-turu-tu-ru-tt. -------------------

"Ma chi erano?" Chiese la piccola mentre l'ascensore presa a salire.
"Dei manichini amore. Come quelli del negozio."
"Ma cosa stavano facendo li tutti soli?"
"Nulla tesoro, in questo mondo ci sono anche manichini che non fanno nulla. Non pensano, non parlano, non ridono. Fanno i manichini."
 
"Oliva mi sente? E' ancora lì?"
"Sì sono quì."
"Allora buona serata." E la lavanderia mi chiuse in faccia proprio quando il team CSI che avevo al guinzaglio trovò il colpevole; il baccalà.
 

 

mercoledì 8 settembre 2021

Il Buono, il Brutto e il Tabaccaio


 

E' andata pressappoco così:

"Dove hai messo il biglietto vecchia puttana!" Il Tabaccaio le puntava la pistola da dietro al bancone. La vecchia aveva gli auricolari scarichi perciò non sentiva. Arricciò il naso aggrottando la fronte. Poi si aggiustò gli occhiali e gli chiese perché le stesse puntando una pistola.

"Ho detto dove hai messo il biglietto!"
"Ma quale biglietto, quello dell'autobus?"
"Non è un biglietto dell'autobus è un gratt... si si quello dell'autobus, dove si trova?"
"Oh lo stavo giusto cercando." La signora si chinò guardando attorno ai suoi piedi. "Credevo l'avesse mangiato Alemanno, ma non è così." Il cane della signora si sedette composto, come avesse capito di essere imputato del furto.
"Alemanno?"
"Cosa sanno?"
Il Tabaccaio sbatté spazientito la pistola sul bancone. "Dannazione!"
"La Nazione?"
Poi fece il giro del bancone e si avvicinò alla vecchia. "C'erano cinque pere, l'ho visto con i miei occhi! Hai grattato cinque pere!"
Ma in quel preciso istante un tizio col poncho entrò nella tabaccheria del Tabaccaio, sputò nella tabacchiera e gettò il mezzo sigaro in terra. 

"Cerchi forse un biglietto vincente da 500 mila euro?"
"Forse."
"Non li troveresti neanche in un anno."
"Perché?"
"Perché qui dentro... quegli euro non ci sono." Il tizio chiuse la porta della tabaccheria facendo suonare la campanella.
"Ehi tu, lo sai che la tua faccia somiglia a quella di uno che vale duemila euro ?"
"Già... ma tu non somigli a quello che li incassa..." 
Il Tabaccaio puntò la canna della pistola verso l'uomo col poncho. "I tipi grossi come te mi piacciono perché quando cascano fanno tanto rumore."Alemanno guardava prima l'uno poi l'altro, ad ogni scambio di battuta il barboncino della signora girava la testa, e così anche la signora. "Di dove sei Biondo?"
"Illinois."
"Quì vicino.." Rise di gusto guardando la vecchietta, poi tornò con la canna della pistola sul tizio col poncho poco prima che la porta del negozio suonò nuovamente.
"Buongiorno! Sono un banchiere di Latina, mi hanno detto che qui ci sono Gratta e Vinci coi fiocchi, non è vero Biondo? Ehi ma quella è una pistola cazzo!"


(se vuoi che la storia continui, lascia un commento!)

venerdì 3 settembre 2021

Alla scoperta di Orgasmatron, l'angelo a luci rosse

 


Con lo pseudonimo di Norma Jean, l'artista dell'Orgasmatron installato a Bologna assicura che è lo stimolatore sessuale definitivo.

Dunque niente più Viagra per i pensionati bolognesi, sarà sufficiente invece scendere a prendere il giornale, un caffé e poi tutti dentro l'Orgasmatron a riempirsi di copuline (le chiamano così), ovvero sostanze in grado di stimolare i due sessi rispettivamente. Sono segnali chimici femminili se entra l'uomo, ma segnali chimici maschili se entra la donna. Ci sono poi le luci soffuse, chiaramente tendenti al rosso e qualche suono stimolante per completare il preliminare dei preliminari. Poi il povero pensionato, dopo 15 minuti di copuline esce dalla cabina e chiama la moglie.

"Cara?"
"Dimmi Franco."
"Sono tutto pieno di copuline, spogliati che ti porto a cena fuori."
"Ma cosa stai dicendo Franco!"
"Ah già non è ancora ora di pranzo... scusa ho la testa piena di Beta-endorfine."
"Ma Franco sei impazzito? Non ti sarai mica fatto le canne con quel tuo amico del bar?"
"Ma quali canne Pina! Sono appena uscito dall'Orgasmatron!"
 "Ah, siete pure andati a ballare!"

Insomma, cabine orgoniche o meno - le storie d'amore si fanno sempre in due.
Aspettiamo dunque la prossima installazione di Norma Jean, l'Orgasmatron biposto, e il curatore questa volta sarà Rocco Siffredi.

giovedì 2 settembre 2021

Game of Drones

 
A quanto pare, l'ASL Roma 3 avrebbe organizzato dei voli di ricognizione "dronificanti" per misurare la temperatura dei bagnanti romani nel prossimo weekend.

Mi viene da pensare al poveraccio che si sta prendendo l'ultima tintarella sotto al sole.

"Signore, il nostro drone H41, quello sopra lo scoglio ci riferisce che lei ha 38 e mezzo, dovrebbe mettersi sotto l'ombrellone se non vuole rischiare un'insolazione."
"Ma io sono vaccinato."
"Ah va bene, allora si rosoli pure."

Ma glissando sul banale dettaglio che l'estate sia ormai finita... noto con piacere che il tempo delle Guerre Stellari è finalmente giunto. La profezia si è avverata, la bidella delle medie, quella che per avere una visione sul futuro doveva cadere almeno una volta dalle scale, me lo aveva predetto.

"Verrà un giorno ragazzino..."
"Ragazzino a chi?"
"Verrà un giorno che combatterai contro i droni termometrici."
"Sarò John Connor? E' così? Dimmelo!"
"Non ha importanza ragazzino. Tu segui la Forza e la Forza seguirà te."
"Ma che vuol dire Maria? Cosa vuol dire!"

Maria si svegliò e non lo seppi mai.
Fino ad oggi.

Sono anni che mi preparavo anzi, posso dire di essere venuto al mondo con questo solo e unico scopo. Abbattere i droni. Sentivo che c'era qualcosa di diverso nell'aria e gente diversa per le strade.
 
"Che la forza sia con te." Mi disse un passante.
"Come dice scusi?" 
"Forza Roma."
"Sempre!"

Insomma sono mesi che assemblavo e archiviavo fucili laser per gli stormtroopers nel mio laboratorio. E finalmente il nemico ASL (Armata Spaziale di Lampredotti) ci ha dichiarato guerra! 
 
 
Scherzi a parte, sarebbe interessante saperne di più lato privacy - penso che i lidi dovrebbero far firmare un consenso informato per una cosa del genere altrimenti... beh semplice, il Lato Oscuro si approprierà del litorale e il Nulla obnubilerà il Regno di Fant....ah no, questa è un'altra storia.

mercoledì 1 settembre 2021

Altro che ASIMOV, i robot già ci prendono per il culo


 

Faccio una richiesta di reset pwd che obbligatoriamente dev'essere fatta per telefono e il giorno dopo mi scrive un robot via mail dicendomi che si è attivato grazie a sofisticati algoritmi di machine learning - ora, considerando che io di ML me ne intendo, ho tutto il diritto di mandare a ca@@re il ragazzo di latta, ma essendo un galantuomo gli ho risposto via mail.

"Caro Wall-e, consapevole che tu sia cresciuto a pane e prediction dal giorno in cui ti hanno assemblato fino ad oggi, sono certo non avrai alcun problema ad usare un CNN (convolutional neural network) per predire quale dito tra i cinque della mano abbia alzato in questo preciso istante. Nel caso invece riscontrassi difficoltà nel train del dataset che usi per predire una banale conversazione come questa, ti consiglio un ensemble learning come il cat boosting per dimostrare la tua (finta) superiorità. Sappi che mentre domani sarai impegnato a risolvere il complesso privilegio di farmi resettare una stupida password, io starò scegliendo se fare colazione con un bel maritozzo con la panna o una calda bomba alla crema

E adesso, predicimi questo!"

martedì 31 agosto 2021

Rutelli scopre la decarbonizzazione

 

Rutelli che parla di transizione ecologica somiglia tanto a mio padre quando si interessava di Federico Barbarossa perché l'inserto del Corriere avevo dato il via agli approfondimenti storici dell'estate. Salvo poi trovarlo addormentato a metà introduzione o usare lo stesso volumetto per sollevare l'orologio in soggiorno e vederlo finalmente anche dal divano.

Per carità, nessuno dice che il Barbarossa non sia un argomento interessante, a differenza di Rutelli però mio padre comprese le sue lacune di storia, e si diede al bridge. Nel senso che comprò un manuale di bridge e si addormentò a metà introduzione.

Io già me lo immagino Rutelli alzarsi la mattina e trovare l'ultimo rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia accanto alla solita tazzina di caffè, con il Financial Times e il Sudoku del giorno per tenere allenata la mente con un pò d'inglese e matematica. Poi esce di casa, si ferma sul nuovo cantiere della Colombo, saluta i colleghi ultrasettantenni del sito (praticamente dei calcestruzzo seniors) e dice la sua:

"Ho parlato proprio ieri sera col direttore dei lavori, gli ho esposto le falle del progetto originario e la possibilità d'inserire una pala eolica sul tetto."
"Ma il tetto è obliquo." Dissente un senior calcestruzzo.
"Questi sono dettagli, coi soldi che si risparmierebbero attraverso il solare potremmo farlo raddrizzare."

Poi l'ex sindaco di Roma si congeda e raggiunge a piedi il Campidoglio. Ripassa a mente la conferenza che dovrà tenere su "come sfruttare anche le creme solari nella transizione energetica" e sogna in grande titoli di giornali che lo osannano:

  • RUTELLI, LA TRANSIZIONE ENERGETICA NON E' DA TUTTI
  • GREEN POWER, RUTELLI CORRE LE PRESIDENZIALI PIU' VERDI DI SEMPRE
  • RUTELLI: COL SOLARE CI SANIAMO IL DEBITO PUBBLICO
  • L'ITALIA PUO' GENERARE DA SOLA TUTTA L'ENERGIA DEL PIANETA, PAROLA DI RUTELLI

Poi scende dall'autobus ricordando all'autista che la Raggi è il Sindaco mene verde di sempre e che la lobby del carbone gli darà sicuramente del filo da torcere. Guarda la scalinata del Campidoglio, sospira e si ricorda come tutte le mattine che non c'è alcuna conferenza, che non è più il Sindaco di Roma e che aveva dato appuntamento a un giornalista in pensione del Financial Times per fare colazione alla Rinascente in via del Tritone.

"Certo William, c'è un ottimo lounge bar in Via del Tritone, proprio di fronte a quel cantiere di cui ti parlavo!"

 

lunedì 30 agosto 2021

La mia hot line con lo zio Joe

 


Chiamo il Presidente dei Presidenti al telefono, sì lui, quello che si addormenta quando incontra il primo ministro isrealiano. E' un numero speciale, ed è chiaramente composto da un telefono speciale. Per raggiungerlo devo scendere in cantina, afferrare la seconda bottiglia d'olio campano a destra e spingerla in avanti. A quel punto una leva si abbassa, mi ci aggrappo e il muro ruota di 180° facendomi scomparire direttamente nella cantina di Miro, il mio vicino di casa. Sì è vero, avrei potuto raggiungere la cantina di Miro anche dalla porticina che sta accanto al portone principale, ma la cosa non avrebbe più quel pathos che fa tanto Tempio Maledetto.

Il telefono è a stelle e strisce ovviamente, ed è posizionato su uno sgabbello. Un tempo lo lasciavo direttamente a terra, ma da quando ci sono le infiltrazioni d'acqua ho dovuto alzarlo di qualche centimetro per forza. E ci sono le calosce ovviamente che metto sempre prima di chiamare sua nonnezza, il Presidente dei Presidenti in carica. Come vi dicevo il numero è speciale, lo conosciamo soltanto io e il Presidente. Ma più io perché lui lo dimentica sempre.

"Hello?"
"Hello Joe!"
"Joe Hello!"
"Eoj olleh!"
 
(questo è il messaggio in codice che usiamo per riconoscerci, sono circa dieci secondi di convenevoli, giusto il tempo di capire che io sono io e lui è lui)
 
"Como stai Alberto?"
"Sto bene zì, senti ma non è che hai bisogno di farti qualche oretta di sonno?"
"No, stajo bono."
"Perché ti vedo provato ultimamente, sei sicuro che questo lavoro faccia per te?"
"Quando andiama a mangiaro 'o spaghetto?"
 
(ci siamo conosciuti da Carpe Diem a Porta San Pancrazio, quando era ancora vice nonno esecutivo d'America)
 
"Guarda ti chiamo per la questione afgana, le parole che hai detto, mi riferisco a quelle della vendetta, i tempi che hai scel..."
"Domani vegno con airplane in your town ok?"
"No aspé, stavo dicendo che la storia della vendetta è proprio..."
"Como sta Giovanni?"
"Ma chi è Giovanni?"
"Adesso noi dobbiamo distruggere nemici di 'mmericani!" (ha pure mimato una timida inflessione alla Sordi)
"Si ho capito, ma volevo dirti che.."
"Iz colpa dei Trumpisti."
"Come dei Trumpisti?"
"                       "
"Joe ci sei? Ehi Joe non ti sento."
"                       "
"Comunque dai se hai bisogno di ripassare un pò di politica estera, ti consiglio una master class del nostro Giggino, la trovi su Youtube - basta che cerchi "Giggino 'o console".
"E como sta Giovanni?"
"Ma chi cazzo è Giovanni!!"

lunedì 23 agosto 2021

Di come indossando le airpods pro raggiunsi il Nirvana

Finalmente ho ricevuto le famose AirPods Pro della Apple, quelle che cancellano il rumore bianco di fondo in maniera attiva. La sensazione appena indossate è stata a dir poco stupefacente e davvero, non me l'aspettavo. Avevo preso sottogamba questa funzionalità ma soprattutto le sue conseguenze (positive) su di me. 

Si comincia già a sentire qualcosa indossandone soltanto una, ma l'efficacia spirituale è ben lontana dall'indossarne due. Del resto anche Gesù lo disse: "Quando di due ne farete uno, entrerete nel regno dei cieli." Ora, non so se aveva visto così lontano nel tempo da andare oltre gli anni duemila in quel di Cupertino, ma una cosa è certa; aveva ragione. Nella fattispecie avevo il rumore di fondo dei nostri simpatici pappagallini urbani e non per farlo a posta, ma si chiamano parrocchetti monaco. Coincidenza? Io non credo. Insomma tutto tornava, ero nel patio con i ventilatori accessi, i bambini giocavano a palla sul campetto abusivo di bocce e io, come un'anziana signora della Louisiana mi dondolavo guardando la strada. 

E fu così che misi anche l'auricolare sinistro.

Avete presente quando in Matrix innestano la presa scart nella nuca di Neo? Dallo spazio angusto della Nabuccodonosor, il nostro viene catapultato nella calma piatta di Matrix, programma di allenamento. Ecco, l'effetto è praticamente lo stesso. Era come se qualcuno mi avesse spento i ventilatori. Anche i bambini che giocavano a palla non li sentivo più e i parrocchetti erano stati messi magicamente in pausa. Per un attimo mi sono ricordato del silenzio che c'è in montagna, di notte, ma questo è molto, molto di più. Poi ha preso il sopravvento il suono del mio respiro. Gesù, ho pensato, sono veramente da solo, il mondo sembra essere sparito. Rimasi come ipnotizzato da quel suono, come fosse di un'altra creatura. Gesù, ho pensato, forse lo è veramente. E così mi sono girato di netto, accorgendomi soltanto di essere su una sedia a dondolo.

Silenzio.
Agosto.

Le cicale erano un lontano ricordo, ma che dico, il mondo cominciava ad esserlo!

"Calma."

Ecco, va bene tutto ma adesso stavamo superando ogni limite. Va bene il silenzio ancestrale e il mega pulsante per disattivare il mondo intero. Ma calma, no. Soprattutto se me lo dici indossando una tunica bianca e rossa e portando un bastone a forma di Ankh.

Cominciai a sentire una forte vibrazione dietro la nuca, probabilmente qualcuno dalla Nabuccodonosor stava provando a staccarmi la scart, ma non ci riusciva.

"Benvenuto Alberto, questo è il Nirvana, il Sacro Graal."

Io come un ebete non mi ero nemmeno accorto che l'essere mi stava parlando telepaticamente. Poi mi sorrise e disse. "La Verità è molto più vicina di quanto pensi, i parrocchetti ora ci sono, ora non ci sono. Le cicale ora friniscono, ora non friniscono. Tutto giunge al di fuori del tempo."

Non riuscivo a distinguere bene i contorni dell'uomo, aveva certamente i capelli lunghi e sotto la tunica una specie di camicia hipster a quadrettoni. Poi si passò l'Ankh dal braccio sinistro al braccio destro e lo sbatté a terra come solo Gandalf sapeva fare. Un suono mai udito si propagò dal bastone e andò lontano da noi facendo il giro della casa. Gandalf mi indicò col braccio sinistro di guardare dietro di me. Mi girai e sentii il suono passare dall'orecchio destro all'orecchio sinistro, come fosse reale.

Tornai su di lui che disse: "Questo è lo Spatial Audio." Sorrise e mi lanciò il bastone che afferrai prontamente. In quel preciso istante mi sentii come proiettato fuori dal corpo. Ero istantaneamente nel nido di parrocchetti e tra i bambini che giocavano a palla. Ero il vento del ventilatore e allo stesso tempo il suono delle cicale. La sensazione di essere in un corpo era lontanissima. Mi sentivo un drone, ma che dico, un Megadrone!

Poi la batteria delle cuffie si scaricò, e tornai bruscamente nella modalità anziana signora della Lousiana.




lunedì 16 agosto 2021

Giggino e il gabinetto

 
 
"Mamma mi senti? Mamma!"
"Chi è?"
"Come chi è, sono Giggino."
"Ma dove sei a Kabul?"
"Ma no quale Kabul, sono qui sulla spiaggia."
"Sulla spiaggia di Kabul?"
"Ma quale spiaggia di Kabul, sono in Puglia mica in Afghanistan."
"Gesù Gesù, meno male e cosa stai facendo sulla spiaggia?"
"Il bagn.. stiamo facendo un summit."
"Un summit?"
"Si mamma siamo in riunione, con i più alti vertici della sicurezza mondiale."
"Ma a Kabul ci vai?"
"Vediamo mamma, ormai sono un pezzo grosso e lo sai, da grandi poteri derivano grandi responsabilità."
"Dunque ci vai o no?"
"Certo che no mammà, monitoro la situazione acca-ventiquattro dal mio smartphone."
"Ah pensavo che foste tutti in riunione alla Farnesina."
"Quello solo in caso di conflitto, faremo un gabinetto di guerra."
"Un gabinetto?"
"Si mamma, lo chiamano così gli inglesi."
"Ma tu non sai l'inglese Giggino mio."
"Sto studiando mammà, lassà sta."
"Ma io non t'ho fatto studiare per fare gabinetti Giggino!"
"Ti saluto mammà, ho il presidente sull'altra linea."
"Quello americano o quello italiano?"
"Ma cosa dici mamma, il presidente del Movimento !"