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mercoledì 26 luglio 2023

Mali, molto mali...

Secondo il Financial Times, il Pentagono avrebbe inviato per sbaglio alcune mail riservate verso il dominio .ml (quello del Mali) piuttosto che verso il dominio .mil

Il gestore del servizio del Mali se n’è accorto e ha fatto subito presente l’errore alle autorità. Queste hanno indagato sull’accaduto e un altro autorevole giornale ha pubblicato i dettagli dell’investigazione.

“Ma come cazzo è possibile !?”

“Possibile cosa vicedirettore?”

“Abbiamo inviato informazioni riservate a indirizzi di posta del Mali in Africa piuttosto che a indirizzi del nostro dominio .mil, è su tutti i giornali, come fai a non saperlo?”

Il tecnico legge il foglietto del vicedirettore. Seguono minuti di silenzio.

“Io non leggo i giornali capo, ce l’ha insegnato lei e la parola Mali è un’anagramma di MAIL!”

“Cosa vorresti dire con questo Mac Kenzy?”

“Intendo che le lettere che compongono la parola Mali sono esatt…”

“Ho capito imbecille! Lo so cosa vuol dire anagramma, ma cosa vorresti dire con questa osservazione del cazzo?”

“Nulla signore, bisognerà prima capire a chi appartiene il dominio .ml”

“Santo Dio chiamatemi un tecnico che non abbia sbattuto la testa nell’ultimo mese!”

La vice segretaria del gabinetto riferisce che sta arrivando il geniere capo in seconda, nonché esperto di anagrammi: tale John Lima

“Eccomi signore, cosa succede?”

“Allora John, vorremmo sapere chi è quell’imbecille che l’altro ieri ha digitato EMME ELLE invece di EMME I ELLE.”

“Adesso verifico signore.” Il geniere digita sullo smartphone in dotazione, poi estrae un foglietto dal portafogli con dentro una password in chiaro e digita di nuovo sul suo cellulare. Poi prende il telefono di Mac Kenzy e digita 1-2-3 annuendo sereno.

“Vicedirettore, si tratta di una nuova leva, tale Philippe Mila - il geniere capo in terza dice che quella sera, tra le 21.35 e le 21.41 dovrebbe aver digitato EMME ELLE invece di EMME I ELLE. Asserisce anche che la fidanzata di Mila si chiama Marianna Lami.”

“Va bene, bloccate qualsiasi possibilità di inviare altre fottute mail verso quelli del Mali!”

“Ma vicedirettore, ci sono nostri uomini sotto copertura laggiù…”

Il vicedirettore si passa una mano tra i capelli. “Mali… molto mali… chiamatemi questo Mila, immediatamente!”

“Vicedirettore, ho il signor Mila sulla linea rossa.”

“Bene, fatelo entrare.”

“Ma è al telefono.”

“Dannazione, me lo passi.”

“Si pronto?”

“Mila. Ma come cazzo è possibile !?”

“Possibile cosa vicedirettore?”

“Abbiamo inviato informazioni riservate a indirizzi di posta del Mali in Africa piuttosto che a indirizzi del nostro dominio .mil ! E’ su tutti i giornali, come fai a non saperlo?”

“Signore, io non leggo i giornali e poi è un mese che faccio presente che sulla tastiera del mio PC non funziona la lettera I.” Silenzio. “Può controllare se vuole.”



martedì 25 luglio 2023

Palla di lardo

Oggi al supermercato c’era un neo assunto alla cassa, molto distinto, molto calmo.

Ma soprattuto molto Palla di lardo.

Fisicamente era il sosia di VINCENT D’ONOFRIO. Me ne sono accorto prima che l’inno dei marines echeggiasse nella mia testa e mi trasformasse nel sergente maggiore Hartman per sdrammatizzare la giornata del giovane di primo pelo.

“Dì un poco uovo di ceramica, i tuoi genitori hanno anche dei figli normali!?”

“Come dice signore?” Il ragazzo si guarda attorno, come per cercare conferma dalla direttrice che quella non fosse una prova dello stage che doveva ancora finire. Poi torna su di me.

“Hai finito di cercare la mamma come al primo giorno di scuola? E dove hai imparato a maneggiare una cassa, in un’agenzia di pompe funebri? Ai miei tempi battevo 50 pezzi al minuto e ti cambiavo pure il pannolino!”

“Ma.. signore…”

“E quando pensi di chiedermi se ho la tessera di questo cazzo di supermercato? Quando faranno la tessera del partito di quella baldracca che ti ha messo alla luce?”

Il novellino alza la mano verso la direttrice in segno di aiuto.

“Cos’è devi andare al bagno che chiedi il permesso alla mamma? Stai forse affogando e alzi il boccaglio per respirare? Sbrigati che ho i surgelati liquidi come il tuo cervello dannazione!”

La direttrice è al telefono, Palla di Lardo si sbraccia, intanto si forma la fila.

“Signore.. la prego.”

“Signore un cazzo! Ti sembriamo due signore? Ci vedi anche doppio? E cosa cazzo ti preghi se Dio ti ha abbandonato quando sei nato? Sei forse un testimone del Vangelo del Latte? Fammi una faccia da cassiere e no da poppante!”

Silenzio. La musichina dello store girava a vuoto. La direttrice poggiava lentamente il telefono rimanendo a bocca aperta.

Mi guardo attorno e comincio a passare da solo i pezzi sul carrello.

BIP - BIP - BIP…..

“E quando cazzo mi chiedi la tessera della lotteria degli scontrini? Sei forse uno di quelli che non crede nella fortuna? E come biasimarti guardandoti in faccia!”

BIP - BIP …

Arriva la direttrice. Probabilmente di primo pelo anche lei.

“Tutto bene VINCENT ?”

 


 

domenica 23 luglio 2023

Che c'hai il ferro?

Guardo l’orologio, faccio due rapidi calcoli e prendo un paio d’ore di permesso. Il sito della raccolta rifiuti dice che chiudono alle 19. Perfetto, preparo la barca a quattro ruote e cerco di salpare quanto prima verso l’isola ecologica. Carico di tutto, legno, ferro, plastica, cotone, fieno, barbabietole e sifoni usati. Il reparto vernici lo infilo in un bel cartone di barbie e poi metto in moto (cioè in auto, ma comunque l’accendo) (non la moto). 

Sono le 17.07.

Faccio retromarcia e mi accorgo di non vedere nulla. Guardo lo specchietto di destra e mi accorgo di non averlo, o meglio vedo a mala pena il sedile del passeggero. Dunque vado a memoria. Esco dal garage e dopo appena sette minuti di navigazione scorgo l’isola. Due magnifiche palme che ondeggiano tra rifiuti e cassoni giganti. Noci di cacca che cadono nei container precise come palle da biliardo e io che mi infilo i guanti pronto a scaricare l’impossibile.

Metto la freccia, mi dirigo verso il cancello e nel mentre scorgo una donna rom che si sbraccia verso di me. Guardo meglio il cancello e vedo un bel catenaccio grosso quanto il braccialetto di un troll. Subito dietro la donna arriva un uomo chiedendomi se avessi del ferro. Guardo il loro camioncino, poi guardo loro e mentre faccio retromarcia gli faccio segno di no.

“Ehi signore!” Continua a fare la donna.

Io intanto riprendo il cellulare e guardo l’orario dell’isola: 7-12 / 14-19

Non è possibile, guardo meglio…



chiedo conferma a Google:

torno sul sito e leggo la postilla:

“Dal 17/07/2023 al 14/08/2023 aperto solo la mattina (07:00 - 12:00)”


“Ehi signore, hai ferro?”

“Noi prendiamo ferro.” Il tizio dietro di lei si accende una sigaretta. Probabilmente di ferro.

“Tu avere ferro?” La signora sapeva il fatto suo. Determinata, convincente. Quasi la sentivo dire “il nostro core business attualmente è l’IRON, ma prendiamo in considerazione anche altri market in espansione che grazie alle nostre business unit decentralizzate e la flotta di furgoncini anonimi, possiamo gestire meglio della concorrenza in un’ottica di automation and continuous improvement

La donna si gira verso il marito. “C’ha ferro il ragazzo.” Che quasi sembrava un c’ha fegato il ragazzo. E infatti alla parola ferro avrei voluto tirare fuori dal cassetto il grosso pezzo dell’Ispettore Callaghan, salvo poi ricordarmi che il sedile del passeggero non si vedeva, figuriamoci il cassettino.

“No signora, tengo solo cotone e barbabietole.”




lunedì 14 novembre 2022

Il pacco

 

La signorina del fast food fa giustamente le foto all’ordine fatto online. Poi si china a prendere i sigilli sotto al bancone e con un rapido movimento chiude il pacco per consegnarlo al corriere. Il corriere sembra sorpreso dal peso, ma stoicamente mette tutto nel suo zaino e riparte.

Ora, la tipa ha fatto giustamente la foto per tutelare l’azienda in quella fase nota come “delega paninorum”, ovvero da lì in poi beato chi c’ha un occhio. La cosa interessante però è stata la foto. Magari perché i corrieri alla fine si mangiavano le patatine lungo il tragitto. Oppure perché il cliente affermava di aver ordinato X ma ricevuto Y.

Così dopo diverse riunioni del Consiglio di Amministrazione locale, si è giunti all’idea di fotografare il malloppo preventivamente. Tanto sono anni che riempiamo i nostri cellulari con torte, primi, abbacchi e aperitivi d’ogni sorta, foto più foto meno.

“Signore ho un’idea!”

“Mi dica Bartucci.”

“Ad ogni consegna che parte faremo una foto, così abbiamo la prova che le patatine se l’è mangiate il corriere.”

“Uhm… interessante. Qualcuno ha idee migliori?”

“Presidente, forse possiamo tutelarci forfettariamen….”

“Approvate le foto!” L’amministratore delegato del punto vendita, nonché padre dei panini delegati ai corrieri aveva deciso. Si fa la foto e poi la si spiattella cafonamente in faccia al corriere o peggio, al cliente.

“Guardi signorina.” Chomp chomp. “Il sacchetto che mi ha portato il vostro corriere è VUOTO.”

“Come vuoto? Noi l’abbiamo consegnato pieno, possiamo testimoniare di fronte alla Giuria, era P-I-E-N-O e abbiamo pure le foto, pensi.”

“Signorina…” Chomp chomp. “Io mi sono dovuto mangiare gli avanzi di ieri sera.. ma questa cosa che voi avete le foto della mia cena è un pelino attaccabile non crede?”

“Certo signore, ma ha notato per caso se il corriere avesse una foglia di lattuga tra i denti o un baffo di ketchup sopra le labbra?”

“Signorina lei mi sta dicendo…?”

“Possiamo costringerlo a parlare signore. Abbiamo anche la stanza degli interrogatori.”

Insomma, questa cosa della foto non ha convinto neanche me e ricordandomi dei tanti viaggi in treno e dei tanti venditori di telecamere e telefonini alla stazione TERMINI, ora capisco perché al corriere il pacco deve essere sembrato pesante. In una frazione di secondo, nel prendere i sigilli, la signorina del fast food aveva palesemente sostituito panini e coca-cola con un bel pacco di sale da 1 Kg !!

 


 

venerdì 28 gennaio 2022

La Terza Repubblica

Il mio amico Franco è stato più volte, ingiustamente, tirato in ballo per giustificare il fallimento della politica. Hanno detto di lui che se si fosse uniformato al pensiero unico e alle direttive del suo partito, adesso l'Italia sarebbe fuori dalla crisi.

Ma l'Italia attuale, dice Franco, è nata nella crisi e nella crisi morirà, perciò tanto vale agevolare il processo e mandare a quel paese chi non fa gli interessi della nazione ma soltanto quelli del proprio partito. Io però rivendico il diritto di sbattermene di quello che pensa la classe dirigente di me. Hanno detto che sono un venduto, un anarchico, un facinoroso. Hanno detto che ho fatto fallire la Terza Repubblica. No..io dico no.. nulla di tutto questo, io sono un meccanico, abito a Messina e la mia famiglia, i Tiratore, vende pesce da quasi 90 anni.


lunedì 24 gennaio 2022

Qul-Code

La Cina ha annunciato l'anno scorso che i test anali possono essere più efficaci dei soliti test del naso e della bocca.

Immaginate adesso un cambio di paradigma in tutte le farmacie dell'universo terracqueo.

"Si tiri giù i pantaloni per favore."
"Come i pantaloni?"
"Pantaloni e mutande, forza che abbiamo un sacco di culi da tamponare."
"Ma.. veramente io volevo un tampone orale."
"Guardi questo non è un sexy shop, siamo una farmacia seria noi e da oggi facciamo solo tamponi anali."
"Ma... così, davanti a tutti?"
"Di cosa si vergogna? Le persone hanno chiesto più trasparenza e noi abbiamo accolto la loro richiesta. Avanti, si fletta!"

 



 

venerdì 21 gennaio 2022

Poi tutto cambiò

Nuovo DPCM: "Non servirà il certificato base anche per partecipare a un processo in tribunale."

E' così che è cominciata la mia carriera di avvocato. Passavo le giornate tra un tribunale e l'altro, cercavo le migliori udienze, i migliori giudici, i peggiori criminali. Potevo muovermi nella totale libertà, senza alcun codice, senza tesserini.. finalmente ero tornato a vivere. Durante i processi più noiosi mi leggevo uno o due libri di Perry Mason, se c'era la giusta luce facevo alcuni sketch della scena del crimine e se arringavano in dialetto mi registravo le migliori frasi di nascosto. A sera tardi poi mi rivedevo le puntate di un giorno in pretura nemmeno fosse una serie netflix. Processo dopo processo, stavo facendo carriera all'Università della Vita. Se prima per me il colpevole era il maggiordomo, adesso si apriva un ventaglio di possibilità tale che li avrei fatti arrestare tutti per poi monitorarli ciascuno nella propria cella. Ma non si poteva fare.

Al tempo.

Poi tutto cambiò. Perché mentre partecipavo da uditore alla mia nuova facoltà di giurisprudenza, il mondo fuori sembrava impazzito. Non si poteva più manifestare, i media non facevano altro che invitare fenomeni da baraccone per portare avanti la tesi di complottisti fuori di testa e la gente si tagliava i capelli al supermercato ormai da mesi. Se facevi la benzina dovevi mettere 2 guanti e 1 mascherina, ma se mettevi il diesel erano 3 guanti e 2 mascherine. Se dovevi fare la spesa invece dovevi uscire in base al cognome non più di 2 volte al giorno mentre se uscivi a fare jogging dovevi farlo di notte e vestito di nero e per un tempo massimo di 9 minuti nonché aspettarti che qualche vaccinato ti tirasse uno o due sacchi della spazzatura addosso. 

"Cosa fai imbecille!"
"Sto correndo, perché?"
"Pazzo criminale!"

Se salivi sull'autobus dovevi prenotarti il posto in piedi tramite app, ma una volta sull'autobus per scendere dovevi farti un tampone. Esatto, un tampone. E non ti facevano scendere se risultavi positivo. L'unica alternativa era recitare l'ultimo DPCM a memoria. Nei bar poi si faceva tutto in piedi e al banco. E senza toccare nulla. Il caffè lo dovevi leccare, persino i guanti erano banditi. Lo zucchero per fortuna lo potevi ancora chiedere, ma era il barista a metterlo. Quello che odiava le persone non vaccinate. Un mio amico fu costretto a bere caffè e sale per una settimana di fila, poi cambiò bar. Ma quella frase divenne una frase in codice per dire "cambio paese".

"Io cambio bar Alberto."
"Come cambi bar! Proprio adesso che si sono specializzati in maritozzi con la panna?"
"Non è più il bar in cui credevo, non ci sono garanzie sul caffè, lo zucchero è di dubbia provenienza e i cornetti li chiamano brioches, proprio come al nord."
"Già le cose stanno cambiando Sergio, hai ragione."
"Tu rimarrai in questo bar per sempre?"
"Beh Sergio, non so.." Dissi mentre mangiavo avidamente il mio maritozzo. "Questi maritozzi sono davvero buoni, non so se altrove li fanno così e poi questo bar è vicino casa." 
Sergio mi guardò disgustato. Mi accorsi solo dopo che avevo la panna sul naso, così cercai di dire qualcosa di sensato. 
"No, la verità è che sto studiando giurisprudenza all'Università della Vita."
Sergio era sempre più attonito.

"Ma dimmi Sergio, quella storia della dubbia provenienza dello zucchero.. è come penso io?"
 

 


mercoledì 19 gennaio 2022

Addio Rocco

19 Gen 2022

Oggi il barbiere mi ha chiesto il certificato rafforzato.

"Ma Rocco! 'o vedi pure te er panettone che c'ho in testa? E poi il Marchio di Satana è richiesto a partire da domani, cosa vai farneticando?"
"Si lo so, ma devo tutelare la mia attività. I clienti cominciano a parlare."
"A parlare?"
"Si, qualcuno ha messo in giro la voce che taglio i capelli anche ai seguaci di Ippocrate, Osho e Donald Trump. Non posso permettermi un controllo dei vigili."
"Ma se i vigili sono stati sospesi dal servizio perché nessuno di loro ha il rafforzato..?"
"Vabbé m'hai capito arbé, dai tié.. te presto du forbici e un pettinino, fatteli tajà dar vicino de casa, quello che se fa i clisteri de camomilla."
"Non era camomilla, ma alloro. E non erano clisteri ma tisane."
"Ecco, fatte lo shampoo con le tisane di alloro, poi però me riporti er pettinino."
"Rocco mi deludi, dopo tutti questi capelli. Ti ho fatto provare ogni sorta di shampoo e di gel, hai usato la mia testa per fare carriera e ora mi volti le spalle."
"Se riesci a resistere ci vediamo il primo Aprile."
"Il primo Aprile non è un gran giorno per tornare a vivere, Rocco."
"Allora il 2."
"Si, Novembre..." Mi guardo attorno. I due unici clienti mi guardano attoniti, spostandosi al mio passaggio. Uno di loro si stava pulendo la suola delle scarpe con l'Amuchina. 
 
"Addio Rocco."



sabato 15 gennaio 2022

Mai dire News - 15 Gen 2022

L'azienda dei trasporti romana ATAC pensa di assumere l'esercito per colmare i posti vacanti degli autisti assenti in queste settimane. Entusiasti dell'exploit del Generale Figliuolo, si sono probabilmente lasciati ammaliare dalle Forze Armate.

"Capo, abbiamo trovato una soluzione per tamponare il problema degli autisti assenteisti."
"Basta con questi tamponi Giovanni !" Deve aver risposto l'AD di ATAC.
"Guardi capo.." E gli schiaffa sulla scrivania un depliant della Folgore. "..questi guidano carri armati, vanno sott'acqua senza bombole e si lanciano col paracadute di notte, sono gli uomini che cerchiamo. Sono pure meccanici e sanno stare senza mangiare e senza bere per più di venti giorni di fila."
"Interessante."
"E sono esperti di esplosivi, nel caso vadano a fuoco ancora alcuni nostri bus, e poi sanno affrontare dieci aggressori armati con la sola mano sinistra."
"Bene, assumiamoli!"

Negli Stati Uniti la Corte Suprema revoca l'obbligo di vaccinazione per i lavoratori, l'Australia prova a inseguire la chimera del contagio zero e non riuscendoci se la prende con Djokovic per dimostrare al mondo che aveva ragione, a prescindere. Dicono sia per una questione di 'sentiment' nella popolazione, anche se non si capisce in quale legge il sentiment sia contenuto.

I funzionari sanitari canadesi avrebbero ammesso di aver avuto accesso alla posizione del cellulare di 33 milioni di cittadini corrispondenti all'87% dell'intera popolazione, e tutto questo senza il loro consenso. Praticamente al mattino si ritrovavano in ufficio e invece del buongiorno dicevano: "Avete visto che Sam Mac Donald ha fatto la spesa anche ieri sera?"
"Già, è la terza volta in sette ore e mezzo."
"Secondo me ha un amante in quel supermercato."
"Sarà ma io faccio preparare le teste di cuoio, al prossimo acquisto di latte lo preleviamo e lo interroghiamo nella casamatta!"



giovedì 13 gennaio 2022

Le gesta di Berlun Hood

Una persona buona, altruista e magnanimamente umile. Padre di 52 figli, marito di 72 donne, nonno di 141 nipoti e suocero di 47 generi. Figlio dei figli. Amico di tutti coloro che lo odiano e nemico dei ladri che rubano ai poveri. Soprannominato simpaticamente dalla Regina Elisabetta "Berlun Hood", è in cima alla lista di tutti i contribuenti italiani e li guarda spesso dall'alto con piglio sereno e responsabile.

E' il più giovane tra gli imprenditori anziani ad essere stato nominato Cavaliere Parsifal dei Giovani Imprenditori Bianchi Senza Macchia e Senza Peccato. Egli è giovane tutt'oggi, Cavaliere un pò meno. E' stato un self-service-made-man, inventore delle città "sicure", delle campagne "a posto" e dei laghetti "così così". Alchimista e amico dei libri, ha donato l'elisir di lunga vita a tutte le sue mogli.

Ha messo fine alla Guerra Fredda come agente in incognito durante la famosa operazione "Bunga Bunga". E' stato il leader più applaudito di sempre (record di 18 minuti e 31 secondi) alla Fiera delle Foche Monache di San Pietroburgo nel 1997 ed è stata l'ultima persona ad essere democraticamente eletta prima della dittatura che tutt'oggi tiene in scacco la popolazione. 

Nel 2009 ha costruito personalmente la casa a tutti i terremotati dell'Aquila. Fondatore del centro destra liberale, garantista, europeista, assenteista, cristiano, indù, buddista, ebreo, musulmano. E' stato il parlamentare italiano più votato di sempre con un miliardo e mezzo di voti in una sola sessione elettorale. Da notare che contò le schede tutte lui e nel giro di una sola notte.

E' stato insignito della medaglia Fields senza conoscere la matematica, del Nobel senza conoscere la Fisica e del Pulitzer senza conoscere l'italiano. Nel 2009, con grande sprezzo del pericolo, ha salvato il Papa da una madonnata in fronte e per questo è stato proposto come Papa Honoris Causae l'anno successivo. Ha vinto sette volte l'Oscar, 18 volte il David di Donatello e 23 volte il Donatello di David. Vincitore del Disco d'Oro nel '71, le sue abilità canore sono state paragonate a quelle delle sirene.

Signore e signori, al Quirinale quest'anno votate il Parsifal di Arcore! 

Rielaborazione di pag.5 de Il Giornale del 13 Gen 2022









martedì 11 gennaio 2022

Il notiziario più pazzo del mondo - 11 Gen 2022

Il Venerabile Maestro Anziano di Gran Croce, nonché Illustrissimo quanto Sapiente e Migliore dei Migliori Mega Presidenti d'Oro avrebbe espresso forti dubbi sulla figura del giornalista in senso lato. Questi suoi dubbi sarebbero sortiti in seguito al golpe di matrice inglese nella Conferenza Stampa di ieri, dove un giornalista avrebbe fatto una domanda (persino) intelligente.

"Chi era quello?" Avrebbe chiesto poi dopo esserselo mangiato.
"Era un giornalista sua Altissima Vastità. Ma così a crudo, non so se era il caso..."

Intanto si fa di tutto in Lombardia per agevolare il processo di somministrazione del Santo Elisir; centri d'inoculamento aperti sia di giorno che di notte, sarà possibile inoculare senza prenotazione, attraverso la giacca e col permesso d'inveire contro l'inoculatore.

Tutto è pronto invece sul fronte dei blindatissimi Australian Closed dove Djokovic verrà dato in pasto a un democratico pubblico pieno di livore guidato dal Santo Nadal e dal suo motto "Tutto quello che dice la Legge è bello e sano." Chissà se la pensano così anche i nordcoreani.

E per finire, la Serie A pensa a un campionato di soli asintomatici, unico prerequisito: essere sani (di mente però).


 

Il discorso del Venerabile Mariotto il Grande

Il Migliore dei Presidenti, il Presidente dei Presidenti Illustrissimi, ovvero l'Altissimo Presidente del Magnifico Board dei Golden Presidents, noto al volgo, ai sudditi e ai suoi stessi supporters col nome di Mariotto il Grande, ha concesso il suo prezioso e limitato tempo per una veloce quanto ridondante (per lui) precisazione.

"I problemi dell'Italia, la mafia, il riscaldamento globale e l'invasione delle cavallette africane sono problemi che affliggono l'uomo da tempo immemore. Ma non posso esimermi dal menzionare financo il conflitto israelo palestinese, così come l'analfabetismo nelle zone povere del pianeta e la pessima distribuzione delle risorse nello stesso. Pensiamo poi alle macchie solari che influiscono sulla ricezione dei nostri telefonini, a Sanremo, alla cimice Halyomorpha che ha invaso l'hinterland milanese e ai ristoranti che vendono o cucinano cibo scaduto. Questi sono problemi che ritardano il nostro intero processo economico e che rendono difficile persino la minimizzazione degli sprechi. L'Europa è consapevole di questo e noi siamo consapevoli dell'Europa. Ebbene, tutti questi problemi sono dovuti esclusivamente ai dissidenti, ai facinorosi, ai titubanti del Sacro Elisir." 

"Ma Signor Presidente." Fa una persona tra il pubblico.
"Sì, dica."
"In Inghilterra abbiamo risolto il problema della cavallette senza imporre alcuna restrizione."
Il Venerabile guarda il tipo con sguardo vitreo, quasi assente.
"Per non parlare poi delle macchie solari. Abbiamo telefonini che prendono anche sott'acqua adesso. Ecco Signor Presidente, le chiedo in nome della Scienza, come è possibile che voi affrontiate gli stessi problemi in maniera differente dagli inglesi? La scienza italiana è forse diversa da quella inglese?"
Il Migliore degli Altissimi cambia espressione in viso senza cambiarla, accenna a un sorriso senza sorridere e sprizza odio senza sprizzare. "Lei è forse un giornalista?" Chiede Mario al pensante.
"Beh sì, sono un giornalista."
"Ecco, voi avete il brutto vizio di fare domande e i peggiori di voi pensano anche di fare domande intelligenti."
"E' comunque una domanda lecita Signor Presidente."
Qualcuno dalla penombra gli sussurra Signor-Illustrissimo-Presidente a mò di correzione.
"Non accetto domande a cui non so rispondere." Chiosa il Mariotto. "Non chiedetemi cose di cui non so nulla, città, paesi o animali in via di estinzione. Ho già abbastanza da fare con questi stronzi del Cittiesse che soltanto pensare a un altro paese con altri stronzi simili mi viene il voltastomaco."

"Benissimo Signor Presidente."
"Illustrissimo!"
"Illustrissimo Presidente."
"Signor!"
"Signor Illustrissimo!"
"Presidente, cazzo!"
"Signor Illustrissimo Presidente del Cazzo!"


FINE CONFERENZA STAMPA.







In fila al bar

Ero lì in fila, che attendevo di fare colazione in Farmacia.
Molti di loro credo fossero in fila per prendere dei farmaci (cose da pazzi) o peggio per farsi un tampone. I più temerari avevano solo bisogno di un consiglio. Psicologico.

Un povero cristo cercava qualche volontario che gli sputasse in faccia per ottenere facilmente la carta verde. Un altro povero cristo, giunto in ritardo, ha cominciato a fare lo stesso tipo di richiesta provocando le proteste del primo povero cristo. 

"C'ero prima io."
"Gli sputi non sono tuoi!"
"Ma se ne hai bisogno posso sputarti in faccia appena riesco ad ottenere la carta verde."
E si sono scambiati il numero di telefono. 

La signora davanti a me indossava tre mascherine, un foulard e un assorbente con sopra un arcobaleno disegnato dalla nipote di cinque anni e la scritta "Andrà". Il signore in fila dietro di me si teneva invece il casco integrale in testa. Aveva lasciato persino la moto accesa a bordo marciapiede, tanto che in tempi non sospetti avrei pensato a una facile rapina. Ma gli unici a rapinare ormai erano solo i farmacisti. Leggo le ultime notizie sul cellulare e finalmente arriva il mio turno per chiedere il solito cappuccino e cinque cornetti per la famiglia.
"Ma non siamo mica al bar." Mi fa perplessa la barista farmacista. Io sapevo che era una frase in codice e sapevo anche come rispondere a tono. "Per l'esattezza un macchiato freddo con latte di soia." La barista farmacista mi guarda basita senza proferire parola. Io la guardo o meglio, la scorgo da dietro i miei occhiali appannati e ribadisco. "Sen-za-zu-cche-ro."

Finalmente annuisce e guardandosi attorno con circospezione mi chiede a bassa voce: "Base o rafforzato?"
"Rafforzato con scadenza a sei mesi."




lunedì 13 dicembre 2021

Il Grande Reset

Tratto da una storia vera.
 
Era mattina ed era ancora emergenza nazionale, nel senso che non avevamo più nulla nel frigo da circa due ore. Faccio incetta di viveri al supermercato sfoderando la moderna tessera del partito, ovvero quella dei punti del medesimo. Considerando il periodo prenatalizio e l'orario, il medesimo pullulava soltanto di ultra settantenni nonché di ultrà sessantenne. Ma questo l'avrei scoperto soltanto alla cassa, con sgomento.

Ed ero lì infatti, alla cassa numero 2 che sfidavo come al solito la perfida cassiera di turno. Lei a sua volta sfidava me e invana cercava di passare i pezzi prima ancora che io l'imbustassi. Ma io imbustavo come se non ci fosse un domani. Anzi, avrei tanto voluto dirle: "Ehi... questa mano imbustava da prima che tu nascessi..." e "Se vuoi imbusto bendato e con una mano sola..." o ancora "Vuoi forse due buste di vantaggio?" - ma era mattina e c'erano problemi ben più grossi da risolvere. E questi erano per l'esattezza alla cassa numero 5.

"Per favore la mascherina sul naso!" Inveisce la cassiera della 5.
Controllo subito la mia, sicuro d'averla dimenticata nel giubbotto, la cerco nelle tasche ma sento che invece era sul naso, e da un pezzo pure. Me ne accorgo perché avevo gli occhiali appannati e il solito giramento di testa dovuto all'anidr...no, scusate quello è l'alito. 

"Per favore signore metta la mascherina!" Ribadisce la cassiera ad alta voce. Mi giro e vedo un anziano intento a soffiarsi il naso alla cassa. Mentre imbustava la spesa si era tolto per pochi secondi la mascherina (dando peraltro un discreto vantaggio di mezza busta alla sfidante). Il signore le mostra il fazzoletto, come prova della sua innocenza. Ma ormai il gioco è fatto. Tutto-il-supermercato-sapeva.

La casseria della 2 smette di gareggiare a Bustology con me, la signora dietro al vecchietto fa la faccia indignata, mentre il pover'uomo continua a mostrare il fazzoletto anche agli astanti. 

"Vergogna!" Si sente dalla fila degli assorbenti & pannolini.
"Ma cacciatelo dal supermercato no?" Dice la signora sessantenne dietro di me. 
"Oppure chiamate i carabinieri." Aggiunge l'amica sessantenne della signora sessantenne.
La mia cassiera annuisce con convinzione tanto che vedo centinaia di pollici in giù svolazzare sopra la sua testa. Io intanto metto gli ultimi prodotti nella mia busta, ma la vittoria ormai non aveva più senso. C'era molto di più in gioco di un match a Bustology.

"Mi scusi..." Fa l'imputato della cassa 5 come fosse di fronte al suo datore di lavoro. "Mi stavo solo soffiando il naso, ecco vede? Me la rimetto." 
"Solo soffiando il naso? Ma dopo due anni ancora queste cose dobbiamo sentire?" La signora dietro di me comincia ad alzare i toni.
"Ma chiamate i carabinieri, il direttore, la Lucarelli!" Esclama con veemenza l'amica.
"Lei non si rende conto, dice la Cassiera. Farò finta di niente, ma sappia che la dovrei segnalare alle autorità."
L'anziano sempre più mortificato la guarda senza capire. Mette lentamente il latte nell'unica busta che aveva e tira fuori venti euro per pagare. Intanto il Signore degli assorbenti & pannolini giunge alle casse. "Vergogna, ma lei è ancora qua? Ma ce l'ha il green pass almeno?"
"Ci vuole il super green pass!" Rincara la signora dietro di me.
"Io chiamerei i carabinieri, fatelo controllare a loro!" Aggiunge l'amica.
Il clima si scalda, io provo a svegliare la mia cassiera ricordandole che ero in attesa dello scontrino, ma sembra come ipnotizzata dalla scena.
"Già, scommettiamo che non è neppure vaccinato?" Aggiunge la padrona del mio scontrino.
"Mi scusi.. se posso, lo scontrino?"

L'anziano signore prova a dire ancora qualcosa. "No no (parole incomprensibili)."
"No cosa? Non è nemmeno vaccinato? E lo sapevamo! Mica c'era bisogno di confermarlo."
"Ma tu guarda se non ha contagiato tutti adesso." Fa il Signore dei pannolini toccandosi la gola.
"No vabbé io chiamo la polizia." Aggiunge la signora dietro di me pulendosi le mani con la glicerina.
"Meglio i carabinieri." Ribadisce l'amica poggiandosi al nastro probabilmente per non svenire.

Alché, mi sono ricordato le parole del saggio Piero Angela sui ragazzi che prendono 10 a scuola e poi non sono in grado di intervenire quando viene fatto del male a un compagno. Lo sentivo mentalmente ma era come fosse alla cassa numero sei, che si girava sulla sua sedia rotante e parlava soltanto con me.  "...avete prestazioni eccezionali voi giovani ma poi non avete gli strumenti per aiutare un vostro amico o riconoscere un bisogno."
 
E così esclamo, sprezzante del pericolo: "Ma non serve il certificato per entrare in un supermercato!"
 
La signora sessantenne dietro di me distoglie lo sguardo dalla 5 esattamente come quando Terminator si girava verso Fat Boy prima di rubargli il fucile e risalire sull'Harley. Per cinque lunghi secondi nessuno ha più inveito alcunché. Per un attimo mi è sembrata fosse andata via anche la luce. Ma erano i miei occhiali ultra appannati ormai.

"Ma cosa c'entra!?" Mi fa Terminator. "E poi chi è lei, un giornalista, un pennivendolo?"
"Ma cosa dice signora?"
"Ecco, qui ce n'è un altro.. chiamate il direttore presto!" Aggiunge l'amica sempre più pallida.

Intanto l'imputato si abbassa la mascherina, e quasi lo vedo alzare le mani. "Sono vaccinato! Sono vaccinato!" La cassiera invece di battere il prosciutto del povero anziano, vorrebbe puntargli il lettore di codici addosso.
 
La signora dietro di me non aveva più argomenti. La cassiera mi stampa lo scontrino e mentre me ne vado vedo uscire delle lacrime dagli occhi dell'imputato. "Vi giuro, io non ci volevo nemmeno venire al supermercato." Dice il signore. "Sono uscito perché c'era il sole! Mia moglie mi ha costretto a fare la spesa."
 
Il Signore dei pannolini si avvicina, guarda la cassiera e poi fa: "Annulla lo scontrino."
 
"E' sicuro Direttore?"
"Certo, premi il tasto RESET."
"Quello piccolo o quello grande?" 
"Quello grande. E poi lasciatelo andare."
 



 


martedì 14 settembre 2021

Vedete, non è tanto perché ma per quale


Il Papa ha invitato a non fare omelie troppe lunghe. Sarebbe bene fermarsi sui dieci minuti, altrimenti gli astanti si perdono, si annoiano e vivono male la messa. Bisogna raccontare cose che rimangono, che si possano ricordare una volta tornati a casa.

E sono perfettamente d'accordo, perché a me già la cadenza musicale dell'omelia fa venire il sonno. Peggio ancora se il prete, in piedi di fronte al microfono, comincia a fare le sue pause, a guardarsi le unghie in contro luce, poi riflette un poco e poi riprende a parlare. Giunge al suo climax perdendo quasi la voce e poi si ferma. Proprio sul più bello.

E' uno stillicidio!

Ci sono lettere degli apostoli che non ho più saputo come sia andata a finire. Ma ho anche amici che frequentano la stessa chiesa da anni e che non hanno ancora capito la trama. Poi, una volta che hai perso il filo devi aspettare l'anno prossimo. I cattolici più bravi studiano a casa e la volta successiva sono già preparati. Funziona un pò come gli esami universitari, i migliori passano con gli esoneri, per tutti gli altri bisogna aspettare la sessione successiva. 

Una volta mia madre tornò a casa infuriata.

"Cos'è successo madre?"
"Non ne potevo più e me ne sono andata."
"Omelia lunga vero?"
"Considera che l'introduzione è finita dopo 45 minuti. Il segno di pace ce lo siamo scambiati dopo un'ora e mezza, tuo padre dormiva e alla fine il prete ha detto pure - Vedete, non è tanto perché ma per quale"
"Capisco, ma papà dov'è?"
"E' ancora in chiesa che dorme."

Un mio amico abruzzese andava matto per le campane, fu quello a scatenare la sua voglia di farsi chirichetto e poi prete. E io ovviamente provai a farlo desistere.
 
"Andrea, pensaci bene..."
"Albé tu non capisci, quelle sono campane!"
Guardai il campanile del paese, poi tornai su di lui. "Hai ragione Andrea, non c'avevo pensato."
"E domani le potrò suonare da solo!"
"Bene, ma il passo successivo è parlare in pubblico, dovrai fare l'omelia."
"Ma quella è roba da pret..."
"Già."
"Merda."

Ad Andrea piacevano i sacramenti, piaceva il vino e piacevano le canzoni (al tempo prendeva lezioni di chitarra). E ovviamente, piacevano le campane. Ma non gli piaceva parlare, era un tipo taciturno, riservato. Se ci pensate, ad Andrea piaceva andare in discoteca ma aveva paura di ballare, figuriamoci di approcciare al prossimo. In chiesa per lui c'era musica, alcool e cibo (anche se sciapo), e a volte rimediava pure qualche spicciolo.

"Albè scrivimelo tu il testo, possibilmente qualcosa che vada a rotazione sui 12 mesi."
"Ma Andrea, sono 53 settimane!"
"Fanne quindici e poi ricomincio, non se ne accorgerà nessuno."


 
Ed ecco a voi l'omelia numero uno che scrissi per lui quella sera:

"Oggi giorno siamo di fronte a una questione interessante. Per quale motivo Gesù riunì dodici apostoli e non undici oppure tredici.
 
Come vedete, non è tanto perché ma per quale.
 
Perché non è come ci immaginiamo le cose che le cose si manifestano da sé, ma è piuttosto come le cose sono, che vengono riflesse della vostra luce. E Gesù lo sapeva. E lo sapeva anche Erode. Al tempo.

E anche noi, nella nostra vita, siamo chiamati a rispondere, a sapere. Chi sa fa, chi non sa critica e chi non sa criticare, non fa niente. Diceva Timoteo. Perché solamente con la volontà ci possiamo redimere delle cose che non sappiamo ancora. Se solo le sapessimo.

Tuttavia, la fede ci illumina il cuore, la mente e il cammino (per Andrea divenne il camino). Proprio come successe a Timoteo, sulle rive del Nilo. Per quale motivo egli divenne un cristiano non ci è dato sapere, ma quello che facciamo in vita, riecheggerà per l'eternità."
 

E quella Domenica, la prima e la seconda fila piansero.
Dalle risate.

sabato 11 settembre 2021

Torvi & Seriosi


Ero in questo palazzo enorme, nuovissimo. Stavo percorrendo l'androne con mia figlia che sparava domande a raffica mentre ero al telefono con la lavanderia. Il feroce chihuahua che tenevo al guinzaglio cercava di fare pipì ovunque. Un vaso, poi un altro vaso, poi un vaso Ming

"No cosa fai, ferma!"
"Come dice?" Rispose la lavanderia.
"Ah no scusi, stavo parlando al mio cane."
"Ah."
"Lei non ha cani vero?" Le chiesi mentre cercavo il numero da citofonare sull'elenco dei condomini.
"...no. Posso fare qualcosa per lei?"
"Sono Oliva, ho lasciato una cuccia per cani, ricorda?" Intanto scopro che devo comporre il 113 ma digito 112. Vabbè penso, sempre guardie sono.
"Si chi è?"
"Scusi ho sbagliato numero! Cercavo il 113."
"Ah ok." Mi fece intanto la lavanderia al telefono chiudendomi malamente in faccia. Per fortuna il 112 mi aprì poco prima che il mio chihuahua battezzasse il tappetino dell'androne.
"Cosa stai facendo!"
"Come dice?" Mi chiese il 112.
"Ah no scusi, stavo parlando al mio cane." Ed entrammo tutti e tre.. io, il cane e mia figlia. 
"Ah."
 
"Hai visto che bell'androne che hanno qua?" Feci notare alla piccola, ma lei era in loop sulla domanda numero quattro in attesa che la sbloccassi per permetterle di chiedermi chi abitasse in quel bel condominio. Nel frattempo che aspettavamo l'ascensore, richiamai la lavanderia.

"Qui lavanderia."
"Si sono sempre Oliva." Ed entrammo in ascensore. "Forse è caduta la linea, ma come le dicevo ho lasciato una cuccia per cani... ricorda? Da lavare ovviamente, non come deposito.." La mia voleva essere una battuta, ma dal tono credo venne interpretata come una minaccia mafiosa. Poi digitai il numero tre, mentre mia figlia cominciò a fare le linguacce sul grande specchio dell'ascensore. Mentre io me la ridevo con lei, il nostro chihuahua svolgeva il suo lavoro di FORENSICS per capire se il cane dell'ascensorista avesse mangiato merluzzo nordico o nasello lo scorso Natale.
 
Ma l'ascensore invece di andare su, se ne andò giù. La signora della lavanderia disse qualcosa come - A-MO-A-BA-ERE-E----AN-TA e poi sparì come risucchiata in un wormhole. Mia figlia cominciò a chiedere a raffica dove stessimo andando e io di riflesso entrai in loop con la domanda "Pronto?" "Pronto?" "Prontoooo?"

Poi le porte dell'ascensore si aprirono.

Alzai la testa e tutto si ammutolì. Tutto tranne la musichetta del garage. 
"♬ Tuttu-turu-ru-ttu-ruuu ♬♬" 
 
Di fronte a noi una signora sui 45, forse 45 e mezzo, con sguardo serio, truce. Accanto a lei quello che forse era il marito. Sempre della famiglia torvi & seriosi
 
Mi feci istintivamente indietro per farli entrare, ma non si mossero.
"♬ Tuttu-turu-tu-ru-ttu-ruuuuu ♬♬"

"A che piano?" Chiesi allora allontanandomi la cornetta del telefono dall'orecchio come a migliorare la situazione uditiva. Ma non ebbi risposta. I torvi & seriosi erano ancora là. Mia figlia non faceva più domande e così, mestamente decisi di premere il pulsante di chiusura porte. 
 
"Con permesso."
"♬ Tuttu-turu-tu-ru-tt. -------------------

"Ma chi erano?" Chiese la piccola mentre l'ascensore presa a salire.
"Dei manichini amore. Come quelli del negozio."
"Ma cosa stavano facendo li tutti soli?"
"Nulla tesoro, in questo mondo ci sono anche manichini che non fanno nulla. Non pensano, non parlano, non ridono. Fanno i manichini."
 
"Oliva mi sente? E' ancora lì?"
"Sì sono quì."
"Allora buona serata." E la lavanderia mi chiuse in faccia proprio quando il team CSI che avevo al guinzaglio trovò il colpevole; il baccalà.
 

 

mercoledì 8 settembre 2021

Il Buono, il Brutto e il Tabaccaio


 

E' andata pressappoco così:

"Dove hai messo il biglietto vecchia puttana!" Il Tabaccaio le puntava la pistola da dietro al bancone. La vecchia aveva gli auricolari scarichi perciò non sentiva. Arricciò il naso aggrottando la fronte. Poi si aggiustò gli occhiali e gli chiese perché le stesse puntando una pistola.

"Ho detto dove hai messo il biglietto!"
"Ma quale biglietto, quello dell'autobus?"
"Non è un biglietto dell'autobus è un gratt... si si quello dell'autobus, dove si trova?"
"Oh lo stavo giusto cercando." La signora si chinò guardando attorno ai suoi piedi. "Credevo l'avesse mangiato Alemanno, ma non è così." Il cane della signora si sedette composto, come avesse capito di essere imputato del furto.
"Alemanno?"
"Cosa sanno?"
Il Tabaccaio sbatté spazientito la pistola sul bancone. "Dannazione!"
"La Nazione?"
Poi fece il giro del bancone e si avvicinò alla vecchia. "C'erano cinque pere, l'ho visto con i miei occhi! Hai grattato cinque pere!"
Ma in quel preciso istante un tizio col poncho entrò nella tabaccheria del Tabaccaio, sputò nella tabacchiera e gettò il mezzo sigaro in terra. 

"Cerchi forse un biglietto vincente da 500 mila euro?"
"Forse."
"Non li troveresti neanche in un anno."
"Perché?"
"Perché qui dentro... quegli euro non ci sono." Il tizio chiuse la porta della tabaccheria facendo suonare la campanella.
"Ehi tu, lo sai che la tua faccia somiglia a quella di uno che vale duemila euro ?"
"Già... ma tu non somigli a quello che li incassa..." 
Il Tabaccaio puntò la canna della pistola verso l'uomo col poncho. "I tipi grossi come te mi piacciono perché quando cascano fanno tanto rumore."Alemanno guardava prima l'uno poi l'altro, ad ogni scambio di battuta il barboncino della signora girava la testa, e così anche la signora. "Di dove sei Biondo?"
"Illinois."
"Quì vicino.." Rise di gusto guardando la vecchietta, poi tornò con la canna della pistola sul tizio col poncho poco prima che la porta del negozio suonò nuovamente.
"Buongiorno! Sono un banchiere di Latina, mi hanno detto che qui ci sono Gratta e Vinci coi fiocchi, non è vero Biondo? Ehi ma quella è una pistola cazzo!"


(se vuoi che la storia continui, lascia un commento!)

venerdì 3 settembre 2021

Alla scoperta di Orgasmatron, l'angelo a luci rosse

 


Con lo pseudonimo di Norma Jean, l'artista dell'Orgasmatron installato a Bologna assicura che è lo stimolatore sessuale definitivo.

Dunque niente più Viagra per i pensionati bolognesi, sarà sufficiente invece scendere a prendere il giornale, un caffé e poi tutti dentro l'Orgasmatron a riempirsi di copuline (le chiamano così), ovvero sostanze in grado di stimolare i due sessi rispettivamente. Sono segnali chimici femminili se entra l'uomo, ma segnali chimici maschili se entra la donna. Ci sono poi le luci soffuse, chiaramente tendenti al rosso e qualche suono stimolante per completare il preliminare dei preliminari. Poi il povero pensionato, dopo 15 minuti di copuline esce dalla cabina e chiama la moglie.

"Cara?"
"Dimmi Franco."
"Sono tutto pieno di copuline, spogliati che ti porto a cena fuori."
"Ma cosa stai dicendo Franco!"
"Ah già non è ancora ora di pranzo... scusa ho la testa piena di Beta-endorfine."
"Ma Franco sei impazzito? Non ti sarai mica fatto le canne con quel tuo amico del bar?"
"Ma quali canne Pina! Sono appena uscito dall'Orgasmatron!"
 "Ah, siete pure andati a ballare!"

Insomma, cabine orgoniche o meno - le storie d'amore si fanno sempre in due.
Aspettiamo dunque la prossima installazione di Norma Jean, l'Orgasmatron biposto, e il curatore questa volta sarà Rocco Siffredi.